Cattolici! Conosciate i vostri diritti!

Quali diritti ha il singolo cattolico dopo un’elezione papale, in cui sono state violate le leggi o il candidato non aveva la capacità di essere eletto?

La posizione corretta, cattolica e perenne sulla validità delle elezioni papali si evince dalla storia del papato, e cioè che un’elezione papale non si presume MAI valida, se le regole sono state infrante o se il candidato non era eleggibile: ed è stata dichiarata non valida, NON APPENA l’uno o l’altro fatto è stato conosciuto da chi lo sapeva.

Si tratta di buon senso, e non c’è nemmeno bisogno di conoscere il latino per capirlo. La Chiesa cattolica non è un gulag ideologico marxista, dove nessuno è in grado di pensare senza il permesso di un tribunale. Ma le logge massoniche esigono che la gente lo creda, perché è uno strumento necessario per controllare il pensiero.

La realtà storica delle elezioni papali contestate è questa: i laici cattolici hanno votato con i piedi e lo Spirito Santo li ha condotti al vero Papa. È l’unico tipo di controversia nella Chiesa che non viene risolta in un tribunale o in una corte, ma nella congregazione dei cattolici intorno al vero Papa. E la Chiesa non ha mai insegnato che è necessario un permesso per sollecitare l’elezione di un Papa cattolico, o per aderire al Papa cattolico contro un antipapa.

In questa materia, tutti i fedeli sono liberi di agire sulla base della propria coscienza, e non hanno altro giudice che Dio, ed è così che la Chiesa rimane libera; quindi…

  1. Non appena vi accorgete che il modo in cui è avvenuta l’elezione ha violato la legge papale sulle elezioni, o che il candidato eletto non è cattolico, siete assolutamente liberi di dire che non è il Papa e di non obbedirgli.
  2. Siete anche liberi di interrompere la comunione con chiunque dica il contrario, anche se questo non è sempre un obbligo morale.
  3. E soprattutto, non appena sapete che un uomo non è il Papa, dopo un’elezione irregolare, siete assolutamente liberi di sollecitare un’elezione corretta e di aderire al Papa cattolico correttamente eletto, non appena sarà eletto.
  4. Infine, nemmeno il vostro confessore o direttore spirituale ha il diritto di intervenire in questa decisione, e nemmeno i vostri superiori diretti o intermedi.

Sacerdote Americano spiega chi è Cardinale Riggitano-Prevost

SO. A PROPOSITO DEL NUOVO PAPA.

Cara famiglia, molti mi hanno chiesto di Prevost, il nuovo “papa”. Come ovviamente è accaduto da quando la gerarchia ci ha tradito con lo stupro del chierichetto e l’insabbiamento, e ci ha abbandonato durante il piano-demia di Covid, la stragrande maggioranza della gerarchia ci ha tradito e abbandonato ancora una volta.

Qualcuno ha percepito quanto la Chiesa cattolica sia diventata assolutamente irrilevante sotto l’apostata Bergoglio e il modo sinodale anticattolico che ha cercato di stabilire?

A qualcuno interessa davvero che questo nuovo uomo abbia “fatto la storia” come primo Papa americano? In realtà, è un “americano” relativamente sconosciuto con ZERO pedigree eroico di persecuzione per la fede cattolica. C’era davvero qualcuno – ad eccezione di personaggi come James Martin o Blase Cupich – che faceva il tifo per Prevost quando è apparso all’improvviso sul balcone? Riuscite a immaginare gli applausi che si sarebbero levati se fosse uscito qualcuno come il cardinale Sarah o il cardinale Zen?! Questo ci dice davvero tutto quello che dobbiamo sapere. Siamo stati traditi e abbandonati ancora una volta.

Mi risulta che la sua storia sia allineata con “Bergoglio l’Apostata”, in modo tale da essere allineato con l’agenda comunista globalista, come si vede nella bufala del cambiamento climatico, nell’eresia anticattolica delle frontiere aperte e nel falso messaggio di “misericordia” di Bergoglio? [ricordate: nessun peccato, quindi nessun pentimento, quindi nessuna assoluzione né perdono. punto]. Un VERO cattolico non ha già fatto due più due e, sapendo che la Chiesa cattolica è sostanzialmente in bancarotta finanziaria, ha capito che la ragione per cui i ragazzi di Bergoglio hanno votato Prevost è stata quella di costringere gli Stati Uniti a usare il denaro dei contribuenti per finanziare cose come la Catholic Charities, che ha fatto cose così malvagie? Un VERO cattolico non sa già che le ONG cattoliche hanno usato i soldi dei contribuenti in tanti modi corrotti per pagare l’agenda globalista senza Dio in tutto il mondo, un’agenda che ha persino facilitato l’attraversamento del confine meridionale da parte di schiavi sessuali bambini? (Non vedo l’ora di vedere i nomi che compaiono nella lista di Epstein e in altre indagini).

Un VERO cattolico non sa già che l’“elezione” di Prevost è avvenuta grazie ai dollari dei contribuenti statunitensi?

FATTO: Un VERO Papa cattolico inizierebbe ogni annuncio con quello pronunciato da ogni profeta, da San Giovanni Battista e da Gesù Cristo il Signore: Pentitevi e credete, andate e non peccate più. PERIODO.

Questo è il VERO Vangelo, il Vero Deposito della Fede, tramandato immutato e immutabile, in 2.000 anni di Santi e Martiri, e non quella totale TRUFFA che Prevost ha vomitato dal balcone.

Nota per Prevost: non c’è nessun ponte che possa essere costruito sull’abisso incolmabile tra il Paradiso e l’Inferno.

Un VERO Papa cattolico predicherebbe le parole di Gesù riguardo al peccato e alla salvezza – la ragione per cui Gesù è venuto in primo luogo – e non qualche ultima versione dell’eretica “teologia della liberazione” che originariamente è uscita dalla gerarchia eretica sudamericana dove Prevost ha trascorso tanto tempo in Perù.

Quindi, tradendoci e abbandonandoci, sembra proprio che i ragazzi di Bergoglio abbiano ottenuto il cardinale americano anti-Trump che volevano e che ora cercherà di usare la Chiesa cattolica di Gesù per minare questa nazione sovrana attraverso lo stesso travisamento metodico ed eretico del cattolicesimo che ha fatto Bergoglio.

E così sia. Come diceva San Pio, pregate, sperate e non preoccupatevi.

Quindi, la domanda da porsi non è quale sia la mia opinione, la domanda migliore da porsi è: Prevost sarà cattolico?

Ecco quattro semplici test per iniziare – anche se, statene certi, questo è solo un inizio per dimostrare che è effettivamente cattolico:

1. Toglierà i cappelli rossi a Mahoney e Wuerl, due dei peggiori chierichetti-rapper-copritori della storia dell’intera Chiesa cattolica, e retrocederà e si sbarazzerà di ogni altra vipera di questo tipo nella gerarchia? [non trattenete il fiato su questo punto – nella sua posizione di capo del dicastero per i vescovi, non ha fatto nulla per il cancro nella USCCB].

2. Rimuoverà McElroy da Washington – essendo McElroy il manifesto traditore dell’invasione criminale del nostro confine meridionale – e metterà immediatamente quella vipera al pascolo?

3. Si scuserà pubblicamente per l’accordo di Abu Dhabi, riconsacrerà San Pietro dopo l’abominio della Pachamama, riaffermerà che esiste una sola vera Chiesa e non molte “vie” per il Paradiso, e porrà fine all’idiozia anticattolica della sinodalità?

4. Riconoscerà pubblicamente l’apostasia di Bergoglio riguardo alla traditionis custodis e ORDINERA’ a tutti i vescovi del mondo, come ha fatto Papa Benedetto XVI, di permettere, incoraggiare e rendere possibile l’unico Santo Sacrificio Dogmatico della Messa nella Chiesa di Rito Romano – comunemente conosciuto come la Messa Tradizionale Latina?

Se le risposte a una o a tutte queste quattro domande sono “no”, allora ogni volta che d’ora in poi riemergerà la sua brutta testa anticattolica, dovrà essere contrastato come un antipapa nella linea di Bergoglio, insieme a ogni vescovo o cardinale che permette il suo errore. Lui, e loro, devono essere pubblicamente e vigorosamente esecrati per ogni diabolica violazione del Deposito della Fede.

Ma onestamente, non c’è bisogno che io dica l’ovvio a tutti i veri cattolici. Queste cose le sappiamo già.

Cara famiglia, Dio ci ha dato un cervello e si aspetta che lo usiamo. Quindi, invece di chiedere la mia opinione su Prevost, chiedete “è cattolico?”. Il fatto che abbia lasciato che Bergoglio la facesse franca con l’apostasia per oltre un decennio, mentre Bergoglio conduceva otto miliardi di persone sulla strada della perdizione, sembra aver già risposto a questa domanda. Comunque sia, d’ora in poi le azioni di Prevost continueranno a rispondere a questa domanda, in modo forte e chiaro.

Nota della Redazione: Di tanto in tanto pubblicheremo saggi di sacerdoti cattolici omettendo i loro nomi, perché l’importante è conoscere la verità, non sapere chi la dice. E anche per proteggere i sacerdoti dagli attacchi dei loro superiori che favoriscono le eresie e le divisioni piuttosto che accogliere il Vangelo.

Appello a tutti i Cattolici della Chiesa Romana

Appello a tutti i fedeli della Chiesa romana a riunirsi per l’elezione di un cattolico a Romano Pontefice

A tutti i Cardinali cattolici, Vescovi, Monsignori, Pastori, Sacerdoti, Diaconi, Seminaristi, Religiosi di diritto diocesano e Laici della Chiesa di Roma: delle Diocesi di Roma, Albano, Ostia, Velletri-Segni, Palestrina, Porto Santa Rufina, Sabina Poggio-Mirteto, Frascati

  1. Visto che i Cardinali Elettori hanno violato il canone 335 durante il Conclave, in abolendo la regola di 120 Cardinali elettori, specificata in Universi Dominici Gregis, n. 33,
  2. Visto che i Cardinali Elettori hanno rivendicato l’uso di una dispensa dalla normativa di UDG n. 33, che restringe il numero dei Elettori al massimo di 120, contrario al UDG n. 4 che dichiara illecita, nulla e invalida qualsiasi dispensa delle leggi papali durante una sede vacante,
  3. Visto che la clausola promulgativa della legge pontificia di Giovanni Paolo II, Universi Dominici Gregis, dichiara irrita, cioè, nullo e invalido l’operato dei cardinali nell’annullare il precetto equipollente di cui al n. 33 della stessa legge,
  4. Visto che tramite il loro errore hanno violato il n. 68 della stessa legge papale contando 133 voti in modo irregolare,
  5. Visto che a conseguenza della censura in UDG n. 76, l’elezione è stata dichiarata nulla e invalida, conferendo nessun diritto all’eletto,
  6. Visto che i Cardinali Elettori hanno eletto un eretico manifesto, che approva l’attacco blasfemo e diabolico al Santo Nome di Dio nella Fiducia supplicans, e che approva l’Amoris Laetitia, che rifiuta la Disciplina Apostolica dei Sacramenti nei confronti dei pubblici peccatori, e quindi che l’eletto ha parlato contra la Fede Cattolica e contra la Dottrina Cattolica,
  7. Visto che la bolla di P.P. Paolo IV, Cum ex apostolatus officio, al n. 6, conferisce il diritto di valutare come invalida l’elezione al papato di qualsiasi eletto, che è eretico manifesto formale o che ha parlato contra la dottrina Cattolica precedentemente alla sua elezione,
  8. Considerando che i Cardinali elettori sono colpevoli di un atto di scisma nell’eleggere un eretico, come il Cardinale Mueller ha valutato prima del Conclave,
  9. Considerando che il privilegio dei Cardinali di fornire alla Chiesa romana un pontefice non conferisce il diritto di eleggere un eretico manifesto,
  10. Considerando che il privilegio dei Cardinali è solo di natura ministeriale,
  11. Considerato che i Cardinali non hanno provveduto alla nostra Chiesa romana un Papa cattolico
  12. Considerato che i Cardinali, venendo meno al loro dovere ministeriale, hanno creato una condizione intollerabile nell’ordinamento giuridico della nostra Chiesa romana, avendo eletto una papa falso privato di ogni diritto,
  13. Visto che i Cardinali hanno fallito nella loro competenza in quanto non sono riusciti a dare alla nostra Chiesa Romana un Papa cattolico,
  14. Visto che secondo il diritto apostolico l’elezione del Romano Pontefice spetta in primo luogo a tutta la Chiesa Romana,
  15. Visto che nostro diritto apostolico rivive nella sua pienezza quando i Cardinali elettori disertano completamente il loro dovere ministeriale,

Dichiariamo che il Clero della nostra Chiesa Romana, composto da tutto il Clero incardinato nelle Diocesi sopra indicate, con tutti i Fedeli e tutti i Religiosi di diritto diocesano con sede in una qualsiasi di queste Diocesi,

ha il solenne e grave diritto e dovere di provvedere all’elezione di un Cattolico come Romano Pontefice, nel suddetto caso straordinario,

Noi fedeli della Chiesa Romana, a conoscenza di questi fatti e del diritto, vi invitiamo a partecipare ad un atto giuridico legittimo in caso d’emergenza  di elezione di un cattolico come Romano Pontefice per opporsi ad Antipapa Leone XIV,

ed vi invitiamo a iscrivere a ChiesaRomana.Info per ottenere le informazioni necessarie attraverso conferenze e incontri privati per prepararsi all’elezione e scegliere un degno candidato, per salvare la nostra Chiesa e le anime di tutto il mondo.

L’Elezione di Leo XIV è invalidata da Papa Giovanni Paolo II — Parte 2

In questo video, Fra Bugnolo spiega perché l’azione dei Cardinali nel permettere a 133 Cardinali Elettori di votare viola chiaramente la Legge Pontificia, Universi Dominici Gregis, di 22 Febbraio 1996, che a sua volta rende l’elezione invalida. Egli discute il testo latino della Legge papale, Universi Dominic Gregis, e spiega il senso del testo nei nn. 5, 33, 36 e nel penultimo paragrafo. Dimostra che le ragioni addotte dai cardinali, pubblicate da Vatican News, il 30 Aprile 2025 alle 11:05, sono disoneste, fraudolenti e di dubbia validità, e come esse comportino la violazione del n. 68, sul quale i cardinali non hanno alcuna autorità per reinterpretare il testo.

In questo video si fa menzione dell’opinione di Professoressa Ludwig-Wang, pubblicata il 3 Maggio 2025, QUI.

ADDENDUM

I cardinali non hanno l’autorità di ottenere dispense dalle leggi papali attraverso le loro interpretazioni delle azioni di un Romano Pontefice morto.

Infine, una cosa diventa più chiara dal comunicato stampa dei Cardinali il 30 Aprile 2025: i Cardinali stanno implicitamente rivendicando il diritto di interpretare le azioni di Papa Francesco in modo da ottenere una dispensa dalla norma del n. 33 della Legge Pontificia sui Conclavi.

Ma sebbene il canone 85 ammetta che ogni superiore può concedere una dispensa, ma solo i superiori, in nessun punto del Codice di Diritto Canonico del 1983 si ammette che un suddito possa ottenere una dispensa da un superiore semplicemente interpretando le azioni del superiore, soprattutto perché il canone 86 dichiara che non si possono concedere dispense contro quelle parti di una legge che sono essenzialmente costitutive delle disposizioni legislative, come sembra essere la norma sui 120 Cardinali al n. 33 della Universi Dominici Gregis (UDG), la legge Pontificia sui Conclavi.

Pertanto, il canone 16 § 1 limita il potere di interpretare la legge al legislatore della legge, o a colui al quale è stato concesso. Ma al n. 5 della Legge Pontificia sui Conclavi non viene concessa alcuna autorità di interpretare le azioni papali: piuttosto solo il diritto di interpretare i passaggi dubbi o controversi della UDG, un’autorità che i Cardinali non hanno mai preteso di usare nel loro comunicato stampa del 30 aprile 2025.

Ed infatti, il n. 4 della UDG, dice così:

4. Sede Apostolica vacante, leges a Romanis Pontificibus latas non licet ullo modo corrigi vel immutari, neque quidquam detrahi iis sive addi vel dispensari circa partes earum, maxime eas, quae ad ordinandum negotium electionis Summi Pontificis pertinent. Si quid contra hoc praescriptum fieri vel attentari contigerit, id suprema Nostra auctoritate nullum et irritum declaramus.

Cioè,

4. Con la Sede Apostolica vacante, non è lecito correggere e/o cambiare le leggi promulgate dai Romani Pontefici, né togliere o aggiungere qualcosa e/o essere dispensati da qualsiasi parte di esse, soprattutto quelle che riguardano l’ordinamento dell’elezione del Romano Pontefice. Se si dovesse fare e/o tentare di fare qualcosa contro questa prescrizione, Noi, con la Nostra Suprema Autorità, la dichiariamo nulla e irritus.

Tutto questo dovrebbe essere evidente a tutti, anche se non hanno una formazione giuridica. Perché se un suddito può, dopo la morte del suo superiore, avanzare la pretesa che una sua azione equivalga alla concessione di una dispensa, si scatenerebbe l’inferno nell’ordinamento giuridico che adottasse un simile principio. In realtà, l’idea stessa è in contrasto con il canone 335, che vieta a tutte le persone l’autorità di cambiare le leggi della Chiesa durante la sede vacante. L’universalità della disposizione negativa del canone 335 si estende a tutti i pretesi privilegi, dispense e atti giuridici di cui si sostiene l’esistenza, senza alcuna documentazione scritta.

Notaio Apostolico: Dopo l’elezione di Leone XIV la sede apostolica rimane vacante?

di Fra’ Alexis Bugnolo

Il 9 maggio 2025, il Vaticano ha reso pubblica la testimonianza ufficiale ecclesiastica autenticata dell’Arcivescovo Diego Giovanni Ravelli, Maestro delle Cerimonie Pontificie, che dichiara, in qualità di Notaio Apostolico, l’elezione del Cardinale Robert Francis Provost come Leone XIV canonicamente fatta.

Non mi risulta che tale documento abbia una tradizione nella Curia romana, ma si tratta piuttosto di un atto privato dell’Arcivescovo per commemorare il fatto, perché, in verità, il Maestro delle Cerimonie Pontificie non sembra l’ufficiale giusto per emettere un tale documento.

Il documento non mi sembra ufficiale per un’altra ragione, cioè per due errori giuridici che contiene:

  1. l’errore giuridico di dichiarare che il prevosto è stato eletto canonicamente
  2. l’errore giuridico di dichiarare che Prevosto è stato eletto Sommo Pontefice.

Li chiamo errori giuridici, in primo luogo, perché i Papi eletti in conclave non sono eletti canonicamente, ma legalmente o lecitamente, poiché la loro elezione dipende da una legge papale e non da un canone del Codice di Diritto Canonico.

In secondo luogo, perché in Conclave non si viene eletti per essere Sommo Pontefice, ma per essere il Romano Pontefice. L’espressione Sommo Pontefice non si trova da nessuna parte nel Codice di Diritto Canonico. Perché il documento non dice nemmeno che è stato eletto Vescovo di Roma!

Non voglio cedere al metodo argomentativo di Andrea Cionci che vede il significato in ogni variazione, ma ammetto che quando un uomo sa di mentire, spesso fa uscire il gatto dal sacco, come si dice in inglese americano, cioè dice troppo nel tentativo di convincervi della storia che sta cercando di dire.

Così, in effetti, e forse senza rendersene conto, l’Arcivescovo Ravelli ha prodotto questo bel Rogito (dichiarazione notarile), che afferma che Prevosto non è stato eletto come Romano Pontefice né come Vescovo di Roma, ma solo come Sommo Pontefice dei Cardinali!

Questo è degno di una risata enorme.

Pertanto, questo documento è una testimonianza ufficiale che la Sede Apostolica è ancora vacante e che i cattolici di Roma possono procedere all’elezione di un vero Romano Pontefice, Succesore di San Pietro, Vescovo di Roma, Patriarca d’Occidente e Primate d’Italia. — Che bello!

Esaminate voi stessi il documento, qui sotto; cliccate sull’immagine per ingrandirla.

AGGIORNAMENTO: Sul sito web del Vaticano è stato trovato, negli Acta Apostolica Sedes del maggio 2005, che lo stesso testo errato è stato utilizzato per il Rogito che proclama l’elezione di Benedetto XVI. Sembra quindi che i difetti di questo Rogito siano il risultato di un’incomprensione di lunga data del tipo di linguaggio preciso che dovrebbe essere usato in un documento notarile affinché abbia un significato giuridico pieno, completo e perfetto. Tuttavia, a causa di questi difetti, non si può affermare che la persona eletta nominata in esso sia stata eletta a un ufficio giuridico nella Chiesa, poichè non esiste l’uffico di “Sommo Pontefice” nel testo del Codice di diritto Canonico di 1983. Il nome giusto è il Romano Pontefice.

L’Elezione di Leo XIV è invalidata da Papa Giovanni Paolo II — Parte 1

Video in Inglese di Frà Bugnolo. L’articolo originale inglese si trova QUI. In seguito, la traduzione Italiana:

di Frà. Alexis Bugnolo

Nella mia recente intervista in italiano da @EmmoNews su YouTube, ho osservato che nel recente conclave ci sono state tre violazioni della Legge Pontificia di Papa Giovanni Paolo II. Ho anche osservato che nessuna di queste violazioni avrebbe annullato la validità dell’elezione.

Tuttavia, dopo un’analisi più attenta di questa legge papale, voglio ritirare ciò che ho detto e parlare in modo più preciso, e dire che una di queste violazioni di fatto invalida la recente elezione.

In primo luogo, permettetemi di citare la clausola promulgativa ufficiale del Papa polacco nella sua legge papale sui conclavi, Universi Dominici Gregis, dalla traduzione del Vaticano, penultimo paragrafo. Come si può vedere dal secondo paragrafo, che dice,

Come sopra stabilito, … Dichiaro completamente nullo tutto ciò che viene fatto da qualsiasi persona, qualunque sia la sua autorità, consapevolmente o inconsapevolmente, in qualsiasi modo contrario a questa Costituzione.

Eppure, nel recente Conclave del maggio 2025, i Cardinali hanno permesso a 133 Cardinali Elettori di votare contemporaneamente, cosa espressamente vietata dalla Legge Pontificia, al n. 33, dove il linguaggio è strettamente vincolante:

Il numero massimo di Cardinali elettori non deve superare i centoventi.

Eppure, i Cardinali l’hanno violata direttamente, sostenendo di usare la loro autorità per interpretare sezioni ambigue. Ma non c’è assolutamente nulla di ambiguo in questa regola. E come ho detto nella mia intervista italiana con EmmoNews su YouTube, invece di violare la legge, avrebbero potuto scegliere a sorte e far astenere dal voto 13 Cardinali Elettori durante ogni turno di votazione.

Pertanto, la loro interpretazione di una norma non ambigua è di per sé NULLA e VIETATA dalla censura promulgativa sopra citata.

Il fatto che non abbiano avuto solo 120 voti in un momento, fa sì che l’elezione sia dubbia, a causa della clausola promulgativa di Papa Giovanni Paolo II che rende nulla e nulla ogni azione contraria alle regole della legge.

Ciò significa che ALMENO 13 voti in ogni votazione erano NULLI e NON potevano essere contati.

Ma secondo la Legge Pontificia, al n. 68, dove si legge:

Se il numero delle schede non corrisponde al numero degli elettori, le schede devono essere tutte bruciate e si deve procedere subito a una seconda votazione; …

Ora, il contesto di questa regola ha a che fare con il numero massimo di 120 cardinali. Quindi, quando si votò in 133, era giuridicamente impossibile che il numero di voti conteggiati non superasse il numero di 120 cardinali elettori autorizzati a votare in un conclave. Di fatto, in ogni scrutinio sono stati contati 133 voti, 13 dei quali non potevano essere legalmente conteggiati.

Ciò significa che in ogni sessione di scrutinio, per seguire la legge papale, gli Scrutatori dovevano bruciare i voti prima di contarli, e quindi nessun voto durante quella sessione era valido. Ma questo è stato fatto in tutti e 4 gli scrutini, al termine dei quali è stato dichiarato eletto il Cardinale Prevosto.

Ciò significa che tutte le votazioni erano giuridicamente nulle!

E ciò significa che il Cardinale Prevost NON è stato eletto validamente, anche se non è un eretico manifesto, la cui elezione sarebbe invalidata dalla Bolla di Paolo IV, “Cum ex apostolatus officio”!

Ancora una volta, come nel caso della rinuncia di Benedetto XVI, è a Papa Giovanni Paolo II e alla sua saggezza di legislatore, che possiamo dire con certezza al 100% che i Conclavi del 2013 e del 2025 sono nulli e che in ciascuno di essi nessuno è stato eletto Romano Pontefice.