Archivi categoria: La Dottrina Cattolica

Leone XIV, è scismatico? Cosa insegna la Chiesa?

di Frà Alexis Bugnolo

English Original

Secondo il Codice di Diritto Canonico del 1983, promulgato da Papa Giovanni Paolo II dal Palazzo Apostolico il 25 gennaio 1983, tutti coloro che prendono parte formalmente e pubblicamente a uno scisma ecclesiastico perdono ogni diritto nella Chiesa. Per questo motivo, tutti i cattolici che entrano in comunione, consapevolmente o inconsapevolmente, con un antipapa perdono ogni diritto ecclesiastico di compiere atti che conferiscono un diritto.

Per “atti che conferiscono un diritto” intendo quegli atti giuridici in cui e mediante i quali una persona che ha il diritto di conferire un diritto, tenta di fatto di conferire un diritto. Tali diritti includono l’elezione, la nomina, l’autorizzazione, ecc.

In questo articolo, dimostrerò la veridicità di questa affermazione.

Qui discuterò brevemente cosa dice il Codice di Diritto Canonico su queste questioni, per coloro che non hanno familiarità con le leggi della Chiesa e per coloro che desiderano condividere questo articolo con altri cattolici che, allo stesso modo, sono disinformati e vogliono sapere cosa insegna veramente la Chiesa su queste questioni.

Il canone 1364 impone la scomunica ipso facto a tutti gli scismatici

Questo canone recita in latino:

Canone 1364 § 1. Apostata a fide, haereticus vel schismaticus in excommunicationem latae sententiae incurrit, firmo praescripto can. 194 §1, n. 2: …

Che in italiano recita:

Canone 1364 §1. L’apostata dalla Fede, l’eretico e/o lo scismatico, incorre nella scomunica latae sententiae, fermo restando il disposto del canone 194 §1, n. 2; ,,,

Qui l’espressione latina, “latae sententiae”,  significa “senza la necessità di una condanna dichiarata”.

Canone 1331, gli effetti giuridici dell’essere scismatico includono la perdita dei diritti

Il canone successivo spiega quali sono gli effetti dell’essere scomunicato latae sententiae, senza che alcun tribunale o autorità lo dichiari, ovvero cosa accadrebbe se qualcuno si unisse a uno scisma o diventasse scismatico, quali diritti perderebbe:

Canone 1331 §1. Excommunicatus vetatur:

1° ullam habere partecipazioniem miisterialem in celebrandis Eucaristiae Sacraficio vel quibuslibet aliis cultus caerimonalis;

2° sacramenta vel ssacramentalia celebrare et sacramenta ricettare;

3° ecclesiasticis officiis vel ministeriis vel munierubus qualibuslibet fugi vel actus regiminis ponere.

Che in italiano è:

Canone 1331 §1. Allo scomunicato è proibito:

1° avere alcuna partecipazione come ministro nella celebrazione del Sacrificio dell’Eucaristia e/o in ogni altro culto cerimoniale di qualunque genere;

2° celebrare i Sacramenti o sacramentali e ricevere i Sacramenti;

3° esercitare qualsiasi tipo di uffici ecclesiastici e/o munera di qualunque genere e/o porre un atto di governo.

Papa Niccolò II dichiara scismatici tutti gli antipapi

Citerò qui la Bolla di Papa Niccolò II, “In Nomine Domini”, n. 4, promulgata il 13 aprile 1059 nella Basilica Patriarcale Costantiniana del Laterano, alla presenza del Sinodo di tutto il Clero Romano:

§4. Per questo motivo, se qualcuno è stato eletto, o anche ordinato, o intronizzato, contro questo nostro decreto promulgato con sentenza sinodale, sia per sedizione, e/o presunzione, o qualsiasi inganno, sia abbattuto dall’autorità divina e da quella dei santi apostoli, Pietro e Paolo, con un anatema perpetuo insieme ai suoi promotori, sostenitori e seguaci come uno separato dalle soglie della santa Chiesa, proprio come l’Anticristo, invasore e distruttore di tutta la cristianità, e non gli venga data udienza su questo, ma sia deposto da ogni grado ecclesiastico a qualsiasi altro che lo precedesse, senza alcuna obiezione fatta, al quale se qualcuno in qualsiasi modo aderisce, e/o mostra qualsiasi tipo di riverenza nei confronti del Pontefice, o presume di difenderlo in qualcosa, sia abbandonato con uguale sentenza, che se qualcuno si dimostra un violatore di questa sentenza del nostro santo decreto, e ha cercato di confondere la chiesa romana con la sua presunzione, e di suscitare disordini contro questo Statuto, sia dannato con anatema e scomunica perpetui, e sia reputato tra gli “empi”, che “non risorgeranno in giudizio” (Salmo 1:5), conosca l’ira dell’Onnipotente contro di lui, e quella dei Santi Apostoli, Pietro e Paolo, la cui Chiesa ha presunto di ingannare, conosca una follia devastante in questa vita e in quella futura; “La sua dimora diventi deserta, e non ci sia nessuno che abiti nelle sue tende” (cfr. Salmo 69:26): “I suoi figli siano orfani e sua moglie vedova” (Salmo 108:9), “sia scosso completamente” (cfr. Salmo 108:10) fino alla follia, e “i suoi figli vadano in giro mendicando e siano cacciati dalle loro dimore” (Salmo 108:10). «L’usuraio divori tutti i suoi beni, e lo straniero distrugga tutte le sue fatiche» (Sal 108,11); «Tutto il mondo combatta contro di lui» (cfr Sap 5,21), e tutti gli altri elementi siano contro di lui, e i meriti di tutti i Santi, in pace, lo confondano e in questa vita si vendichino apertamente di lui.

Leone XIV non è papa, perché è stato eletto non canonicamente, e quindi, è un antipapa.

Per le prove di ciò, vedere:

Come Papa Giovanni Paolo II dichiara invalido il Conclave del maggio 2025, non conferendo alcun diritto di essere papa al Cardinale Prevost, inviato a oltre 5000 tra chierici e religiosi a Roma.

Lettera aperta a un Cardinale, riguardo all’invalidità del Conclave del maggio 2025, inviata a oltre 150 Cardinali.

Pertanto, tutti i cattolici in comunione con l’Antipapa Leone XIV hanno subito la perdita di ogni diritto

L’effetto di essere in comunione con un falso papa, cioè con qualcuno che ha usurpato l’Ufficio Apostolico, la Dignità o il Munus, con una falsa o illegittima pretesa al papato, è che egli è uno scismatico, separato da Cristo, e lo sono anche tutti coloro che lo riconoscono come “Romano Pontefice”, perché si stanno unendo a un impostore, un uomo NON in comunione con Gesù Cristo o con la Chiesa Cattolica.

Poiché sono trascorsi quasi sei mesi da questo atto di scisma, e poiché tutte le parti sono state debitamente ammonite per lettera, qui a Roma, e poiché tutte le parti persistono, consapevolmente, nel loro crimine e nella loro frode, senza rimorso o vergogna, si può ragionevolmente presumere che siano ostinati e acconsentano formalmente a essere in scisma con un antipapa, cioè con un uomo eletto non canonicamente.

Per dimostrare come un completo spirito di menzogna e frode si sia impossessato delle menti e dei cuori di questi scismatici, che sono a conoscenza di tutti i documenti e i fatti sopra menzionati, mi limiterò a citare due esempi: Un vescovo ha recentemente affermato: “Se tutti i cardinali e i vescovi del mondo accettano questa elezione, essa diventa valida”. E un altro, uno dei cardinali vicini a Prevost e a Papa Francesco, ha recentemente affermato che rifiutare Papa Leone dimostra la totale mancanza di spirito di comunione, e questa è una bestemmia contro lo Spirito Santo.

È ovvio che tali affermazioni rifiutano implicitamente le leggi della Chiesa e la verità della storia recente, per non parlare del fatto che sono o implicano sia una bestemmia che una negazione dell’insegnamento di Cristo, il Quale ha dichiarato, come Re, che “qualunque cosa” Pietro “leghi sulla terra, sarà legata in Cielo”, nel Suo Regno. Inoltre, tutti coloro che rifiutano le leggi di Cristo Re sono ribelli e sono coinvolti in una cospirazione aperta contro il Suo Regno. Pertanto, nessuno di questi ecclesiastici ha o gode più del diritto di rivendicare autorità o giurisdizione su alcun cattolico. Non possono imporre leggi, non nominare nessuno a nessuna carica, non eleggere nessuno a nessuna carica, non determinare nulla per nessuno, né ora né in futuro. Sono scomunicati e sono al di fuori della Chiesa cattolica e separati da Cristo. E non possono essere salvati, secondo la Bolla di Papa Bonifacio VIII, Unam Sanctam (testo latino, testo italiano), poiché ovviamente NON si sottomettono a un vero papa.

Infine, nessuno di questi ha più di fatto il diritto di eleggere il Papa, perché o hanno perso tale diritto in virtù del canone 1331, sezione 1, o non vogliono esercitarlo, poiché ritengono che Leone XIV sia un papa legittimo.

Quindi hanno subito la decadenza del diritto.

E questo è ciò che ho promesso di dimostrare.

Di conseguenza, sebbene questi “cattolici” esistano ancora e vivano, e abbiano diritti naturali e civili secondo il diritto ecclesiastico, poiché hanno subito la perdita di ogni diritto di compiere atti che conferiscono diritti, è come se non esistessero fisicamente o fossero morti. Quindi, gli scismatici di Leone XIV non hanno voce in capitolo su chi sia il Papa.

Quanto a come il papato possa essere ripristinato in circostanze così orribili, il canonista Guido Ferro Canale lo ha già spiegato due anni fa, QUI, e io l’ho dimostrato 6 anni fa QUI.

Come avere elezione legittima, quando i Cardinali elettori sono tutti in scisma?

Così, tra poche settimane, quando i cattolici di Roma, che respingono le pretese di Roberto Prevosto (Leone XIV), si riuniranno in accordo con l’insegnamento di Papa Niccolò II, nella sua Bolla In Nomine Domini, n. 3, possano partecipare in una elezione legittima del Romano Pontefice. Ascoltiamo le sue parole, che spiegano come risolvere tali crisi, parlando dei cattolici che sono membri della Chiesa di Roma, cioè di coloro che hanno residenza ecclesiastica nella Diocesi di Roma e nelle sue diocesi suburbicarie, così:

§ 3. Pertanto, se la perversità degli uomini depravati e iniqui prevale a tal punto che non è possibile tenere un’elezione pura, sincera e libera nella Città, i Cardinali Vescovi con i chierici religiosi e i laici cattolici, anche se pochi, ottengano il diritto di potere (ius potestatis) di eleggere il Pontefice della Sede Apostolica, dove ritengano più opportuno. Chiaramente, una volta completata l’elezione, se dovesse scoppiare un conflitto bellicoso e/o se la lotta di qualsiasi tipo di uomini resistesse con la serietà della malvagità, tale che colui che è stato eletto non potesse prevalere per essere intronizzato nella Sede Apostolica secondo la consuetudine, tuttavia, che l’eletto ottenga come Papa l’autorità di governare la Chiesa Romana e di disporre di tutte le sue facoltà, che il Beato Gregorio, come sappiamo, fece prima della sua consacrazione.

La procedura per convocare, condurre e tenere questa elezione è già iniziata, come riportato su ChiesaRomana.Info, con il consenso di oltre 5000 chierici e religiosi della Chiesa di Roma, che, debitamente informati, non si sono opposti alla convocazione.

Cattolici! Conosciate i vostri diritti!

Quali diritti ha il singolo cattolico dopo un’elezione papale, in cui sono state violate le leggi o il candidato non aveva la capacità di essere eletto?

La posizione corretta, cattolica e perenne sulla validità delle elezioni papali si evince dalla storia del papato, e cioè che un’elezione papale non si presume MAI valida, se le regole sono state infrante o se il candidato non era eleggibile: ed è stata dichiarata non valida, NON APPENA l’uno o l’altro fatto è stato conosciuto da chi lo sapeva.

Si tratta di buon senso, e non c’è nemmeno bisogno di conoscere il latino per capirlo. La Chiesa cattolica non è un gulag ideologico marxista, dove nessuno è in grado di pensare senza il permesso di un tribunale. Ma le logge massoniche esigono che la gente lo creda, perché è uno strumento necessario per controllare il pensiero.

La realtà storica delle elezioni papali contestate è questa: i laici cattolici hanno votato con i piedi e lo Spirito Santo li ha condotti al vero Papa. È l’unico tipo di controversia nella Chiesa che non viene risolta in un tribunale o in una corte, ma nella congregazione dei cattolici intorno al vero Papa. E la Chiesa non ha mai insegnato che è necessario un permesso per sollecitare l’elezione di un Papa cattolico, o per aderire al Papa cattolico contro un antipapa.

In questa materia, tutti i fedeli sono liberi di agire sulla base della propria coscienza, e non hanno altro giudice che Dio, ed è così che la Chiesa rimane libera; quindi…

  1. Non appena vi accorgete che il modo in cui è avvenuta l’elezione ha violato la legge papale sulle elezioni, o che il candidato eletto non è cattolico, siete assolutamente liberi di dire che non è il Papa e di non obbedirgli.
  2. Siete anche liberi di interrompere la comunione con chiunque dica il contrario, anche se questo non è sempre un obbligo morale.
  3. E soprattutto, non appena sapete che un uomo non è il Papa, dopo un’elezione irregolare, siete assolutamente liberi di sollecitare un’elezione corretta e di aderire al Papa cattolico correttamente eletto, non appena sarà eletto.
  4. Infine, nemmeno il vostro confessore o direttore spirituale ha il diritto di intervenire in questa decisione, e nemmeno i vostri superiori diretti o intermedi.

Trento scomunica l’autore e i seguaci di Amoris Laetitia

di Frà Alexis Bugnolo

È troppo tardi per continuare a fingere che Amoris Laetitia – interpretato ufficialmente da Bergoglio con una lettera personale inviata ai Vescovi dell’Argentina, e pubblicata nell’Atto Apostolica Sedes, come un permesso di comunione per i peccatori pubblici – NON è un documento eretico, e che i suoi fedeli aderenti non sono ormai eretici formalmente pertinaci.

Coloro che mantengono questa pretesa, anche se si definiscono Cattolici Tradizionali, non sono nulla del genere.

Il Concilio di Trento è chiaro, nella sua 13a Sessione e nell’11° Canone:

CANONE XI.: Se qualcuno dirà che la fede è preparazione sufficiente per ricevere il sacramento della santissima eucarestia, sia anatema. E perché un così grande sacramento non sia ricevuto indegnamente e, quindi, a morte e a condanna, lo stesso santo sinodo stabilisce e dichiara che quelli che hanno la consapevolezza di essere in peccato mortale, per quanto essi credano di essere contriti, se vi è un confessore, devono necessariamente premettere la confessione sacramentale. Se poi qualcuno crederà di poter insegnare, predicare o affermare pertinacemente il contrario, o anche difenderlo in pubblica disputa, perciò stesso sia scomunicato.

Se qualcuno pensa ancora che coloro che accettano Amoris Laetitia non meritano di essere dichiarati espulsi dalla Chiesa, allora chiaramente non sono cattolici, e si oppongono chiaramente ad un sacrosanto, infallibile Concilio Ecumenico su misure dogmatiche e disciplinari valide fino alla fine dei tempi.

Questo Canone richiede a tutti noi cattolici di sostenere la convocazione di Concili e Sinodi per condannare Bergoglio come eretico e dichiarare lui e i suoi collaboratori fuori della Chiesa. Se non agisca in questo modo – non mi interessa chi siete o sotto quale tipo di minaccia siete minacciati – ovviamente non ha la fede che salverà la Sua anima. Lei è completamente inutile per Gesù Cristo. Questo è un grave obbligo per tutti i vescovi. Saranno dannati se muoiono senza avere chiesto pubblicamente i suoi fratelli vescovo di convocare un tale Sinodo o Concilio. La salvezza di tutte le anime lo esige. Lo scandalo è pubblico enorme universale. Gesù Sacramentato si sta crocifiggendo ogni ora di ogni giorno cento volte cento.

Quindi la prossima volta che qualcuno vi dice di “Riconoscere Bergoglio quale papa ma resistergli come in errore”, chiedeteglielo quando lui ha deciso di rifiutare l’insegnamento del Concilio di Trento?

Gli Adulteri non possono ricevere la Comunione

Recentemente qualche vescovo in Italia ha annunciato che gli adulteri possano ricevere il Santissimo Sacramento dell’Altare senza pentimento e confessione del loro peccato.

Questa dottrina non viene da Cristo, nè dagli Apostoli, nè dalle Sacre Scritture, nè dalla Tradizione cattolica – neanche dal vero Romano Pontefice, come è stato dimostrato (qui).

Quindi per proteggere il gregge di Cristo ripubblichiamo brani del Libello di Condanna contro gli errori contenuti nel documento Amoris Laetitia, e esortiamo tutti i fedeli di Cristo di rifiutare questo documento e di rimproverare fortemente ogni vescovo, sacerdote, diacono, religioso o laico che sostiene gli errori contenuti in esso.

Questo Libello è stato pubblicato dall’Associazione Veri Catholici (vericatholici.wordpress.com) il 25 Luglio 2016, in seguito alla loro Conferenza contro Amoris Laetitia svolta a Roma, e ha ricevuto il consenso tacito di tutta la gerarchia cattolica in quanto nessuno vescovo ha parlato contro il Libello in 3 anni (a ragione del fatto che il suo contenuto è fedele all’insegnamento della Chiesa perenne).

Libellus di condanna degli errori contenuti nel , presupposta dalla , o alla base del documento ‘ Amoris Laetitia ‘

brani….

Contro Modernismo

Con Papa San Pio X, condanniamo la nozione che i dogmi della Fede evolvano o che la Chiesa arrivi a una conoscenza più chiara della verità tramite gli sforzi degli uomini che cercano di accomodare gli insegnamenti di Cristo e degli Apostoli ai desideri, ai costumi e alle consuetudini o alla cultura dell’epoca in cui vivono.

Contro la falsa Pastoralità

Condanniamo la nozione che la verità della Fede Cattolica sul Matrimonio si possa correttamente insegnare e applicare pastoralmente senza nominare la parola, “adulterio”, la quale è assente del documento intero, come il Dott.ssa Anna M. Silva ha osservato.

Condanniamo la nozione che per un Cattolico la legge morale o i precetti morali dell’Antico Nuovo  Testamento sono un ideale da raggiungere e non obblighi da osservare per forza come il minimo indispensabile della vita Cristiana, poiché il Nostro Signore e Salvatore ha comandato a tutti, “Se Mi amiate, osservate i Miei comandamenti”, non “Se Mi amiate, ascoltate i Miei consigli”.

Condanniamo la nozione che ai peccatori pubblici non si possa più dire categoricamente di “trovarsi nello stato di peccato mortale”, “peccatori”, “peccaminosi”, “viventi vite di peccato”, o “dipendenti dal peccato”.

Condanniamo l’uso del linguaggio prolisso per nascondere o portare a dimenticare le verità immutabili della Fede insegnata da Cristo e i suoi Apostoli e tramandate da secoli immemori all’interno della Chiesa.

Condanniamo l’uso delle asserzioni della verità cattolica per disarmare i fedeli riguardo a quelle parti del documento che sono piene di errori, bestemmie e eresie.

Condanniamo come falsa etica pastorale, che il Clero non debba predicare o insegnare a tutti e a ciascun fedele che l’adulterio è mortalmente peccaminoso.

Condanniamo come falsa etica pastorale che il Clero debba rimanere zitto o almeno non disapprovare pubblicamente e abitualmente l’adulterio o il divorzio.

Condanniamo come crudele e insensibile la nozione che è lecito moralmente accontentare peccatori pubblici abituali con l’integrazione nella vita della parrocchia, quando hanno rifiutato di pentirsi e di lasciare la loro vita di peccato, e non a scontentarli abitualmente con la pratica perenne apostolica di rifiutargli il sacramento e la società umana, purché rimangono tali.

Condanniamo come falsa e ingiuriosa verso la buona morale e la formazione retta della coscienza la nozione che peccatori abituali mortali non si devono far sentire scomunicati quando hanno abitualmente rifiutato il pentimento.

Condanniamo l’ipocrisia del pastore che avrebbe scritto, “Ovviamente, se qualcuno ostenta un peccato oggettivo come se facesse parte dell’ideale cristiano, o vuole imporre qualcosa di diverso da quello che insegna la Chiesa, non può pretendere di fare catechesi o di predicare” (AL 297), mentre nel frattempo costruisce un documento per discolpare i peccatori e fare sembrare colpevoli i pastori delle anime che applicano verso di loro la disciplina ecclesiale apostolica e tradizionale.

Condanniamo come falsa etica pastorale, la preferenza per una disciplina sacramentale che causa confusione rispetto ad un’altra che è chiara e bianco e nero.

Condanniamo come un inganno la promulgazione di una Esortazione che asserisce esplicitamente di non imporre nuove regole mentre dà ordini dalla Sede Apostolica alle conferenze episcopali del mondo di riferire come il documento si rende effettivo nei loro paesi.

Condanniamo come falsa ed erronea la pratica pastorale che propone tutte le domande per l’auto-riflessione ai peccatori pubblici eccetto quelle che riguardano la necessità assoluta della osservanza dei precetti divini e morali come condizione di salvezza eterna e quelle domande che riguardano il necessario pericolo immediato di dannazione eterna a cagione della loro mancanza oggettiva di conformità con quei precetti.

Contro la Moralità falsa

Condanniamo con il Concilio di Trento la nozione che ciò che Dio ha comandato è troppo difficile da osservare, o che Egli non ha dato, non da, o non darà la grazia sufficiente per osservare tutti e ciascuno dei Suoi precetti.

Condanniamo la nozione che una catechesi che merita il nome ‘retta e cattolica’, possa prescindere dal parlare della necessità assoluta dell’osservanza dei comandamenti di Dio come la pre-condizione per il dono della salvezza eterna.

Condanniamo come falsa ed eretica l’asserzione che “non è più possibile dire che tutti coloro che si trovano in qualche situazione cosiddetta “irregolare” vivano in stato di peccato mortale, privi della grazia santificante”, poiché è de fide che il peccato mortale depriva l’anima della grazia santificante, come insegna l’Apostolo San Giovanni.

Condanniamo come falsa l’asserzione che anche se “Un soggetto, pur conoscendo bene la norma, può avere grande difficoltà nel comprendere i valori insiti nella norma morale”, può essere autorizzato, consigliato o permesso di trasgredirla.

Condanniamo come falsa la nozione che qualcuno può evitare ogni peccato nel non prendere una decisione, quando la sua pratica morale oggettiva non è in conformità con le richieste oggettive di Dio, della moralità o della legge naturale, poiché ogni omissione deliberata nell’osservanza di questa legge in materia grave è peccato mortale.

Condanniamo come inganno e raggiro l’uso di una citazione dal Dottore Angelico quando parlava di quelli con la grazia abituale, in riferimento a quelli che sono in peccato mortale.

Condanniamo come falsa e blasfema la nozione che Dio stesso potrebbe ispirare un’anima a fare un passo avanti verso una migliore disposizione al pentimento e a motivo di questo assolverla della obbligazione morale di pentirsi in quel momento o di considerare quella opera morta come meritoria di giustificazione.

Condanniamo come un inganno la citazione del Dottore Angelico riguardo alla difficoltà di intendere l’applicazione di principi morali in casi particolari, come egli parlasse del fallimento di principi stessi o della loro inapplicabilità a tali casi.

Condanniamo la nozione che la legge naturale, inscritta da Dio in ogni cosa, non è un codice a priori di obblighi morali vincolanti universalmente tutti gli esseri umani.

Condanniamo come falsa e blasfema l’asserzione che il processo di disporsi meglio alla grazia di conversione è un processo di santificazione, perché tale errore fa rivivere l’errore dei Farisei che consideravano le opere della Legge come meritorie o effettive da se stesse della grazia di giustificazione o di santificazione.

Condanniamo come falsa, una contraddizione in termini e eretica la nozione che un’anima nello stato di peccato mortale possa crescere in grazia, mediante qualsiasi mezzo, mentre rimane in tale stato.

Condanniamo come falsa ed eretica l’asserzione che il vocabolo, “peccato mortale”, non si usi più verso i peccatori pubblici che violano un precetto grave divino rivelato da Dio.

Condanniamo come falsa la citazione degli scritti di Papa Giovanni Paolo II allo scopo di rifiutare la sua condanna della cosi detta “legge di gradualità” nella morale.

Condanniamo come falsa la nozione che gli obblighi di una coscienza falsa acquistino priorità rispetto agli obblighi oggettivi della legge morale o sacramentale.

Contro gli errori opposti alla Ecclesiologia Cattolica

Condanniamo la nozione che qualcuno possa partecipare spiritualmente nella vita della Chiesa ma non completamente, poiché tutte le cose spirituali sono semplici e non sono capaci di divisioni.

Condanniamo similarmente la nozione che coloro che si trovano in peccato mortale partecipano alla vita della Chiesa.

Condanniamo la nozione che quelli in peccato mortale hanno un mezzo per partecipare alla vita della Chiesa che è proprio di quelli che rimangono nel peccato mortale, invece di pentirsi del loro peccato e ritornare alla vita di grazia e dei Sacramenti.

Condanniamo come falsa ed eretica la nozione che quelli in peccato abituale morale, sia pubblico o privato, debbano essere integrati nella vita della Chiesa in qualsiasi altra maniera che tramite il pentimento e la confessione.

Condanniamo come una bestemmia e eretica la nozione che la Sposa Immacolata di Cristo, la Santa Madre Chiesa, debba sporcarsi con i peccati dei suoi figli o accomodare Se Stessa o i suo modi di praticare la carità pastorale con i valori mondani e le abitudini corrotte del mondo.

Condanniamo come falsa e erronea la nozione che nel ministero pastorale la carità si deve predicare prima della fede e del pentimento, poiché per l’uomo peccaminoso è solo dal timore di Dio che cresce l’amore per Dio.

Contro l’abuso coltivato dei Sacramenti

Condanniamo la nozione che sotto qualsiasi pretesto di circostanze o di coscienza un individuo possa esentarsi o essere esentato dal suo confessore dall’obbligo di ricevere i Sacramenti con pentimento e fede, o nello stato di grazia.

Condanniamo la nozione che è lecito moralmente, e non meritorio di dannazione eterna e perpetua, per un individuo ricevere i Sacramenti in stato di peccato mortale, o per un confessore di concedere a un peccatore di ricevere in tale modo i Sacramenti dei viventi in tale stato.

Condanniamo la nozione che a un individuo che ha ammesso la commissione di un atto che è in se stesso gravemente immorale, e non essendo pentito, si può consentire di ricevere un Sacramento, sotto qualsiasi pretesto, da colui che conosce ciò nel foro esterno.

Condanniamo la nozione, che un peccatore abituale mortale può, mediante il suo abito cattivo di peccato arrivare a essere tanto incolpevole dei suoi atti di peccato da potersi accostare ai Sacramenti senza pieno pentimento, perfetta contrizione e fede cattolica, o essere autorizzato lecitamente a farlo da qualsiasi autorità sulla terra.

Condanniamo come bestemmia e eresia l’asserzione che la confessione è o possa essere “una camera di tortura”, poiché tale affermazione non è degna della bocca di un cristiano ma di quella di un demonio.

Condanniamo l’asserzione che la disciplina sacramentale perenne e ricevuta di negare i Sacramenti ai peccatori abituali pubblici è crudele, non adatta alle sensibilità moderne, o bisognosa di una riforma.

Condanniamo come una bestemmia, eretica e un depravato giudizio, l’asserzione che quelli che mantengono la disciplina sacramentale tradizionale sono Farisei o rigoristi.

Condanniamo ogni insinuazione o sforzo per superare le vigenti forme di esclusione che sono state parte della disciplina sacramentale della Chiesa da tempi immemori.

Contro gli errori verso il Sacramento del Matrimonio

Condanniamo, con il Concilio di Trento, come falsa e eretica la nozione che lo stato di verginità scelta per amore di Dio e l’osservanza e la partecipazione della perfezione evangelica non è in se stessa superiore allo stato di santo Matrimonio, conferito con il dovuto rito nella Chiesa.

Condanniamo la nozione che il matrimonio naturale o sacramentale è un ideale da raggiungere e/o non una istituzione divina gli obblighi che vincolano ogni uomo e donna che vogliano creare una famiglia o unirsi come coppia.

Condanniamo la nozione che la ricezione del Sacramento del Matrimonio non è un obbligo grave morale per tutti i Cattolici che vogliano avere figli o usare i poteri di procreazione che Iddio gli ha dato, e che il Sacramento è meramente un arricchimento del loro benessere personale.

Condanniamo la nozione che i due fini del matrimonio, quello procreativo e l’unitivo, sono eguali o che il secondo non è subordinato al primo.

Condanniamo la nozione che la decisione dei Cattolici che si sposano civilmente e non nella Chiesa «… molto spesso non è motivata da pregiudizi o resistenze nei confronti dell’unione sacramentale, ma da situazioni culturali o contingenti», come se la preferenza per i valori mondani non costituisse un pregiudizio o una resistenza ad accettare l’insegnamento di Cristo riguardo al Sacramento.

Condanniamo la nozione che qualsiasi uso deliberato dei poteri procreativi del corpo umano, fuori matrimonio, è lecito moralmente per qualsiasi persona in qualsiasi occasione.

Rigettiamo come una bestemmia e una eresia la nozione che le unioni adulterine o impure possano in qualsiasi maniera riflettere l’amore del Dio che è infinitamente puro e che si deve adorare in spirito e in verità.

Rigettiamo come falso e come uso sacrilego delle Scritture l’implicazione che Gesù parlò alla donna samaritana con lo scopo di santificare l’unione adulterina in cui si trovava.

Condanniamo la nozione che l’individuo vivente in adulterio ha un obbligo morale maggiore di rimanere nell’unione adultera a ragione dei figli, che di separarsi da essa a ragione del precetto di Cristo contro di essa.

Condanniamo la nozione che la famiglia o il matrimonio si possano costituire veramente da qualsiasi altro che l’unione di un uomo e di una donna.

Condanniamo la nozione che i Cattolici o qualsiasi persona umana debbano rispettare o accettare qualsiasi altra nozione di matrimonio e della famiglia, che quella costituita da un uomo e da una donna.

Condanniamo come ingannevole e malizioso l’uso di citazioni di documenti magisteriali che riguardano il Sacramento di Matrimonio per difendere unioni adulterine o illecite.

Condanniamo la nozione falsa che la validità di un matrimonio può legittimamente essere giudicata dall’individuo senza ricorso all’autorità ecclesiastica, come se la giurisdizione del tribunale appartenesse con qualche diritto al giudizio privato, formato veramente o falsamente.

Condanniamo come blasfema ed eretica la nozione che il Vangelo di Fede e Pentimento, che Cristo ha predicato dai primi giorni del suo Ministero pubblico, non è una soluzione facile per ogni difficoltà morale in cui peccatori abituali si trovano.

CREDITS: I brani citati dal Libello si trovano sul sito di Veri Catholici citati qui sopra, con permesso. L’immagine in evidenza, L’Allegoria del Concilio di Trento, di Andreas Brugger, è nel dominio pubblico come si nota a https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Hohenems_St_Karl_Fresko_Tridentinum.jpg)