Assemblea per Eleggere il Successore di Papa Benedetto XVI

COMUNICATO STAMPA

Con grande tristezza i cattolici di Roma hanno ricevuto la notizia della morte di Sua Santità Papa Benedetto XVI la mattina del 31 dicembre 2022. Poiché egli non ha mai rinunciato in accordo con il canone 332 §2, come hanno dimostrato numerosi studiosi in tutto il mondo negli ultimi 10 anni, il Collegio cardinalizio era vincolato dalla legge pontificia Universi Dominici Gregis ad entrare in conclave entro il 20° giorno. Quel giorno è stato venerdì.

Ora non c’è modo legale per i Cardinali in Conclave di eleggere il Papa. E così, il diritto di eleggerlo passa ai Fedeli Cattolici della Chiesa Romana, per farlo secondo diritto apostolico: la Chiesa Romana comprende tutti i Cardinali, Arcivescovi, Vescovi, Sacerdoti, Diaconi, Seminaristi, Religiosi e laici delle Diocesi di Roma, Ostia, Albano, Velletri-Segni, Palestrina, Frascati, Sabina – Poggio Mirteto e Porto Santa Rufina. Inoltre, Papa Benedetto XVI ha adempiuto al canone 166 §1 l’11 febbraio 2013, quando ha convocato l’elezione del suo successore.

Non resta quindi alcun modo giuridicamente valido per eleggerlo se non che tutti i Fedeli che vogliano, si radunino e lo scelgano. Siete quindi cordialmente invitati a partecipare a questa storica elezione, presso l’Hotel Roma Marriot Park, alle ore 9:00. lunedì 30 gennaio. Porta il tuo documento d’identità e di residenza/domicilio e la prova che sei stato battezzato, o cresimato, o sposato nella Chiesa cattolica o, se sei un membro del clero, che sei incardinato in una di queste diocesi o nella Città del Vaticano. – Si informano i signori giornalisti che ci sarà una Conferenza Stampa alle ore 11,30 il Mercoledì, 25 gennaio all’Hotel Roma Marriott Park ove sarà possibile porre delle domande. — Per maggiori informazioni su requisiti e iscrizione, va al sito ChiesaRomana.Info.

Comitato Organizativo “Pro Eligendo”
ROMA

Per maggiori informazioni vedere Viso Scoperto su RadioRoma Canale 14,  alle 22,00, lunedì e giovedì sera; ed in martedì e venerdì alle 12,00 e 17,00.

ORARIO

dal 8,00 al 12,00 — Registrazione – SALA TIZIANO

9,00 — Apertura – SALA MICHELANGELO

10,00 — Messa solenne per l’elezione del Papa

11,00 –  Invocazione dello Spirito Santo e dei Santi

dal 11,30 al 18,00 — Esortazioni, Deliberazioni e Votazioni

ATTENZIONE: L’evento si svolgerà all’interno, in un’area riscaldata e sicura: saranno presenti posti a sedere. L’Hotel offre ristorante e bar alle spese personali

L’ingresso alla Sala Michelangelo sarà riservato a coloro che sono in possesso dei suddetti documenti per dimostrare di essere cattolici e residenti nelle diocesi sopra elencate.

Si raccomanda a coloro che intendono nominare un candidato di ottenere il preventivo consenso del candidato.

Il clero è pregato di portare tutto il necessario, per quanto riguarda paramenti, calici, pisside, per la Missa pro Eligendo Papam in sede vacante, secondo il Missale Romanum tradizionale, e di arrivare entro le ore 9,30 per preparare la messa (Il Comitato provvederà a tutto il necessario per l’altare e il Messale).

Il Diritto di Eleggere il Pontefice Romano spetta prima alla Chiesa Romana

di Frà Alessio Bugnolo

Contra factum non est argumentum, come recita l’adagio latino: cioè “contro un fatto non esiste argomento”.

Se c’è qualche cattolico che dubita che i cattolici di Roma abbiano il diritto di eleggere il proprio vescovo, non deve credere a tutto ciò che dico io, deve solo aprire un libro qualsiasi sulla storia dell’elezioni dei Papi, o in questo caso, anche vedi la Lista dei Papi su Wikipedia, per confermarlo.

Chi nega questo, e nega la Successione Apostolica nella Sede di Roma, e fa di ogni papa dopo Pietro un falso. Ma chi lo faccia, è anatemizzato dal Vaticano I, che ha dichiarato infallibilmente che ci saranno sempre successori di San Pietro a Roma, fino alla venuta del Signore.

Allora, ai YouTuber che leggono questa o quella parte della legge pontificia, Universi Dominici Gregis, e non ne capiscono niente, rispondo in questo modo.

Sì, c’è una restrizione in quella legge, che afferma che per l’elezione del Papa possono votare solo i Cardinali Elettori (n. 33), tale restrizione si applica solo al modo di elezione in quella Costituzione Apostolica, perché altrimenti sarebbe in pericolo la Successione Apostolica. Infatti, nella frase finale della prefazione, Papa Giovanni Paolo II afferma esplicitamente la sua intenzione, che le norme della legge speciale devono vincolare i cardinali. Non li impone a tutta la Chiesa.

Chi non la pensa così, finge che Giovanni Paolo II o gli studiosi di giurisprudenza che hanno lavorato per più di 10 anni al nuovo Codice di diritto canonico non sapessero cosa è successo nella Chiesa nei precedenti 19 secoli, o come il l’apostolo Pietro ha lasciato questo diritto a tutta la Chiesa, poiché pretendono che Giovanni Paolo II voglia in ogni tempo e luogo, anche al di fuori di un conclave, che votino solo i cardinali elettori.

Ma se così fosse, allora i nemici di Dio dovrebbero solo uccidere 120 uomini, per porre fine per sempre alla Successione Apostolica. E questo farebbe prevalere le Porte dell’Inferno. Il che è assurdo.

Quindi ovviamente né il Papa né i suoi esperti lo intendevano.

Il che significa che la loro argomentazione è falsa.

E questi esperti in giurisprudenza che hanno lavorato sul testo nel Codice di diritto canonico di 1983, ci dimostrano che questo argomento è falso, perché questa restrizione del n. 33 nella legge speciale UDG non hanno posto nei canoni 349 e 359, che riguardano i privilegi del Collegio cardinalizio. Inserendo questo in una legge speciale, rimuove la restrizione dall’applicazione generale. E questo è confermato da canone 5 §1 e §2, che affermano i diritti apostolici restano in vigore in circostanze speciali non previste.

E questo era necessario, perché il diritto canonico dipende dal diritto apostolico per la sua autorità, non viceversa. Pertanto, nessun Papa può abolire nulla nella Tradizione apostolica, nemmeno il diritto della Chiesa romana di eleggere il suo successore.

E all’ulteriore argomentazione, che nel can. 349 dice il contrario, è chiaro che tale argomentazione sarebbe errata, poiché il latino dice che l’elezione spetta al Collegio cardinalizio in quanto provvedere secondo normam (provideat ad normam) della legge speciale sulle elezioni. Non dice che godono di questo diritto per sé o sempre, né usa un verbo che significhi o connoti che possono ostacolare l’elezione violando le norme di quella legge speciale. Infatti, chi ha il diritto di provvedere a qualcosa di cui c’è bisogno, non ha il diritto di negare quella cosa quando è necessaria, perché il diritto di provvedere è diritto del servo, non del signore. Altrimenti, una madre che ha il diritto di provvedere alla cena dei suoi figli potrebbe giustamente farli morire di fame non provvedendovi, e un padre che tentasse di farlo, mentre lei li stava facendo morire di fame, non potrebbe legittimamente agire. Il dire di che sarebbe terribilmente assurdo.

Quindi ci sono molti laici là fuori che non sanno leggere il latino o che non hanno studiato legge o storia, che dicono cose stupide. Che non si soffermino a pensare cosa accadrà alla Chiesa prima di parlare, è incredibile, dopo i 10 anni di feroci attacchi alla Fede e alla Messa.

E per coloro che discutono contro n. 76, ho già risposto in nota al mio articolo Come Giovanni Paolo II ha determinato l’elezione del successore di Papa Benedetto XVI:

“Il divieto universale del n. 76 si applica anche al n. 37 e 77, come si evince dalla clausola, “Quodsi electio aliter celebrata fuerit, quam haec Constitutio statuit,”. Chi dice il contrario legge “hoc Capitulum” al posto di “haec Constitutio” e per di più lo fa in modo esclusivo. Ciò viola semplicemente le regole grammaticali e sintattiche oltre ad imporre un’interpretazione illecita del testo riservato al solo Legislatore. “Celebrata fuerit” è anche un verbo che si riferisce a un intero evento, non a una singola azione. Anche il latino “electio” non significa solo votare, ma si riferisce all’intenzione di sceglierne uno piuttosto che una moltitudine, e come tale ha un significato ampio. Coloro che affermano che si applica una lettura rigorosa, ma poi vogliono una lettura rigorosa per leggere il testo in modo non autentico facendo riferimento solo al voto, in realtà dicono che tutto nella Costituzione potrebbe essere violato, tranne il capitolo 5, e l’elezione ancora sarebbe valido. — Dico, provateci e vedete cosa succede nella Chiesa. — Peraltro, anche arguendo che il n. 76 non rende invalide l’elezione mediante altre violazioni dell’UDG, diverse da quelle che si trovano nel capitolo di cui al n. 76, tuttavia, poiché Papa Giovanni Paolo II ha chiaramente in molti altri luoghi comandato ai Cardinali di fare questo o quello, (ad esempio nei nn. 1 e 35 e 77) l’elezione sarebbe illecita, e quindi illegale, se violassero qualsiasi altra parte della legge papale durante il Conclave senza la scusa di forze maggiori. E quindi l’elezione sarebbe senza effetto, perché un atto illegale non è mai ritenuto avere effetto canonico nel diritto (can. 38). E sostenere il contrario, è semplicemente assurdo, perché equivarrebbe a dire che anche senza forza maggiore, i cardinali potrebbero violare intenzionalmente tutto il resto della legge o qualsiasi parte, e quindi, che la legge non era affatto legge. — Infine, poiché il Legislatore non ha mai inteso che il Collegio ostacoli la Successione Apostolica, eleggendo Antipapi e rifiutando di eleggere Papi legittimi, ritorna la stessa conclusione che qui presento facendo riferimento a principi superiori, perché i Cardinali non sono riusciti affatto ad eleggere un successore al vero Papa. E la legge non consente loro di eleggere successori di falsi papi. Mai, infatti, nella storia della Chiesa, la Sede Apostolica ha considerato il successore di un antipapa come vero papa. Tutti i veri papi succedono immediatamente a un altro vero papa. Quel fatto insormontabile della storia ne rende impossibile la lettura, in quanto implicherebbe che lo stesso Legislatore intendesse una nozione di successione insieme astorica e implicitamente eretica.”

PREGHIAMO PER IL SUCCESSORE DI PAPA BENEDETTO XVI CHE STA PER ESSERE ELETTO

Dio onnipotente e sempre vivente, che hai concesso alla Chiesa di avere per sempre successori nella Sede Apostolica di San Pietro, affinché l’immacolata Sposa di Gesù Cristo, la Santa Madre Chiesa, abbia sempre un vero pastore da guidare e proteggere Lei: ASCOLTACI TI PREGHIAMO!

Che TU susciti, benedici, ispiri e santifichi l’uomo che HAI SCELTO IN ANTICIPO DA TUTTA L’ETERNITÀ per essere il prossimo Successore di San Pietro, e che Tu possa guidare con l’influsso gentile e potente del Tuo Spirito Santo, coloro a cui esso spetta di diritto eleggerlo.

Nel nome di Gesù, noi vi preghiamo. AMEN!

https://www.fromrome.info/2023/01/16/let-us-pray-for-the-successor-of-pope-benedict-xvi-who-is-about-to-be-elected/

Il Grande Reset di Papa Benedetto XVI sta per essere lanciato

di Frà Alessio Bugnolo

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Per quasi 300 anni i Massoni hanno complottato per distruggere la Chiesa Cattolica. Le loro tattiche sono state l’infiltrazione, la dissimulazione, la manipolazione ed una disintegrazione pianificata e coordinata dall’interno. E la loro grande strategia è stata quella di prendere il controllo del Collegio dei Cardinali affinché potessero eleggere uno di loro come Romano Pontefice e di conseguenza arrivare al pieno controllo della chiesa affinché le loro tattiche potessero andare in porto.

Messi in guardia da numerosi santi ed informatori, Papa Giovanni Paolo II ed il Cardinale Ratzinger, tuttavia, hanno escogitato di dare il colpo di grazia a queste forze oscure inserendo nella legge della Chiesa un meccanismo per mettere in moto un piano per distruggere il progetto massonico risalente a 300 anni fa con una manovra che non avrebbero mai potuto prevedere o contro cui non avrebbero trovato alcuna contromisura.

Per contrastare il complotto di impadronirsi del Papato, questo piano consisteva in una manovra anti-usurpazione. Prendendo spunto dai principi del Diritto Dinastico Germanico, nel 1983 fu introdotta da Papa Giovanni Paolo II, con l’ausilio del Cardinale Ratzinger, una novità, nel Canone 332 §2, per cui per rinunciare al Papato,

l’uomo che era il Romano Pontefice avrebbe dovuto rinunciare alla fonte spirituale e radice del suo potere, il munus petrino, che è l’incarico che egli riceve da Gesù Cristo, nella Successione Apostolica di S. Pietro, quando egli accetta la sua legittima elezione come Romano Pontefice.

Benché questa sembrasse una considerazione di poca importanza, tale cambiamento portò dall’obbligo di una semplice rinuncia al dover esplicitare con precisione il rimettere la fonte e la radice del suo potere. Grazie a tale modifica, l’uomo che è il Papa, se dovesse essere messo sotto pressione per rinunciare, potrebbe esercitare un semplice atto e rinunciare a qualcosa che appariva essere la stessa cosa ma che di fatto non lo era e perciò ingannare la Massoneria Ecclesiastica facendole credere che avesse rinunciato quando in realtà non era vero.

Questi due Papi hanno rinforzato e blindato questa misura anti-usurpazione con il Canone 17, che proibiva qualsiasi interpretazione del Canone 332 §2, n.4, al di fuori dei termini del Codice del Diritto Canonico e tradizione canonica. Hanno avvalorato questa interpretazione tramite il Canone 1331, §2, n.4, con il confermare che coloro che si separano dalla potestà del Romano Pontefice si separano da ogni dignità, ufficio e munus nella Chiesa e ammonendo quindi a non ritenere che una rinuncia al ministero comporti una rinuncia del munus.

E così l’11 Febbraio 2013, sua Santità Papa Benedetto XVI, successore di San Pietro, Vicario di Cristo- pressato dalle ingerenze dell’Alta Finanza, che tramite Deutsch Bank e il Sistema Swift avevano bloccato tutte le forme di transazioni finanziarie dello Stato del Vaticano, dalla dittatura mass-mediatica che fin dal primo giorno della sua elezione con ferocia e continuità aveva attaccato la sua persona e da da vari capi di stato mondiali come Hillary Clinton e Joe Biden, che avevano complottato e progettato la sua abdicazione fino al punto di aizzare il NSA contro di lui per alzare la pressione- escogitò il più brillante, intelligente ed imprevisto colpo da maestro.

Lesse un testo in latino, che conteneva tutti gli elementi per distruggere i nemici di Cristo, con i più astuti stratagemmi, composti da sostituzioni e variazioni.

Poiché costoro ne chiedevano l’abdicazione con un atto giuridico di rinuncia in conformità al Canone 332 §2, come risposta, egli lesse ad alta voce una Declaratio formulata in conformità con il Canone 333 §2, per annunciare al mondo che ciò che stava facendo non era un atto giuridico di rinuncia, ma un atto amministrativo di ritiro dall’esercizio attivo del ministero per concentrarsi, in base alla sua vocazione di essere l’unico solo Papa, ad una vita di preghiera e contemplazione.

Tramite questo atto, da uomo di pace, che non era rivolto verso alcuno, ha messo alla prova tutta la Chiesa, confidando nello Spirito Santo che lo ha ispirato ad illuminare quelli dotati di buona volontà che a tempo debito avrebbero capito ciò che aveva fatto.

Perciò, quando venne il 14 Febbraio 2013, si incontrò con il Clero della Diocesi di Roma per accennare a loro quello che aveva fatto e dare loro la chiave per capirlo.

Perciò mentre sembrava assurdo al mondo che dovesse impegnarsi per tutto il convegno a parlare di come il Concilio Vaticano II era stato frainteso perché era stato mal interpretato a causa della dittatura mass-mediatica, li esortò a leggere i Documenti Ecclesiali sempre in Latino e attenersi scrupolosamente al loro significato, e a non fare affidamento su quanto I Media tradizionali dicevano che significassero.

E così avvenne che lui richiamò l’intero Mondo Cattolico a prestare attenzione al fatto che non aveva rinunciato con un atto giuridico al munus petrino (canone 332 §2), ma aveva dichiarato con un atto amministrativo che avrebbe lasciato Il ministero petrino (canone 333, §2 ).

Ma in più stava richiamando l’attenzione su altri due importantissimi aspetti del testo, che nessun altro latinista o canonista sarebbe mai stato disposto ad ammettere, ma che sono imprescindibili. Ne ho parlato prima, ma ora li riassumerò ( vedere qui l’intera discussione ).

In primo luogo, all’inizio della sua Dichiarazione, ha fatto un annuncio sorprendente.

Non soltanto per il fatto dei tre atti di canonizzazione vi ho riuniti per questo Concistoro, ma anche per potervi comunicare una separazione da voi, il che costituisce, un grande momento per la vita della Chiesa.

Con questo annunciava al Mondo Cattolico, che il Collegio dei Cardinali si erano posti in scisma da lui e che avrebbero perso il loro ruolo di elettori del suo successore.

Quindi, proseguendo nella disamina della sua Declaratio, lui dichiarava che un conclave doveva essere indetto da coloro che sono competenti, mettendo in guardia l’intero Collegio dei Cardinali di osservare scrupolosamente la Legge Papale per quanto riguarda i Conclavi, e che se non avessero ascoltato e prestato dovuta attenzione a questa Declaratio, avrebbero perso quel diritto.

Con questa dichiarazione lui non solo escludeva da quel futuro Conclave tutti i Cardinali che lui e Papa Giovanni Paolo II non avevano creato, ma li ammoniva ulteriormente dall’entrare in Conclave una volta lasciato il Ministero Petrino.

Ma con il più brillante stratagemma mai concepito, nel dichiarare che un tale Conclave fosse indetto in anticipo, metteva in atto il Canone 166 §1, che richiede che il Presidente di un collegio di elettori convenga quel collegio dal luogo in cui costoro dovranno essere chiamati e annunci ciò a tutti gli elettori!

Questa dichiarazione di un futuro conclave è apparsa a tutti i canonisti durante gli ultimi 10 anni come uno degli aspetti più bizzarri della sua Declaratio, perché costoro si sforzano di intendere quel testo come un’applicazione del Canone 332 non del Canone 333. Perché in un atto conforme al Canone 332, non c’è bisogno di tale convocazione di un futuro conclave, come si evince dalla stessa legge.

Perciò, Papa Benedetto aveva messo in conto anticipatamente, in questa manovra anti-usurpazione, che dopo aver lasciato il ministero petrino, ma non il munus,  le forze appartenenti alla Massoneria Ecclesiastica sarebbero uscite allo scoperto e avrebbero proceduto ad una elezione non-canonica di un altro Romano Pontefice, anche se lui fosse rimasto in vita e non avrebbe abdicato.

Essendosi accertato di questo fatto, il 28 Febbraio 2013 dichiarava da Castel Gandolfo che il giorno successivo i Cardinali avrebbero impedito la Sede Apostolica (Canone 335) indicendo un tale illegittimo conclave, dicendo, secondo l’antica misurazione papale del tempo: dopo le 8, non sarò più il Pontefice Supremo. E con questo poneva in atto l’ultima misura che Papa Giovanni Paolo II aveva incluso nel Codice di Diritto Canonico nel 1983: in quanto il Canone 335 è l’ultimo bastione contro ogni tipo di innovazione nella Chiesa, perché lo proibisce esplicitamente durante una sede impedita.

Il Signore Dio Spirito Santo, Che è sempre tenero con i figli di Dio adottati in Cristo tramite il Battesimo, diede quindi a Papa Benedetto una vita lunga, cosicché nei successivi 10 anni tutti noi avremmo avuto tempo di aprire gli occhi e renderci conto di quello che aveva fatto.

E con la morte di Papa Benedetto avvenuta il 31 Dicembre 2022, quel tempo è finito. Coloro che hanno capito queste cose hanno superato la prova, e ora sono qualificati nel procedere con il Grande Riassetto.

Ora, i Cardinali hanno tempo fino al 21 Gennaio per entrare in conclave. Se non lo fanno, il loro diritto esclusivo di eleggere il Romano Pontefice, successore di San Pietro e di Papa Benedetto XVI, cesserà. Ed il diritto di eleggerlo passerà per diritto apostolico a tutti i fedeli della Chiesa Romana, che godono di tale diritto e che include oltre alla Diocesi di Roma, quelle di Ostia, Albano, Velletri-Segni, Palestrina Frascati, Sabina Poggio Mirteto, e Porto Santa Rufina, e che annovera più di 5,600 preti e circa 4 milioni di anime.

Tuttavia, non ciascuno di questi è competente ad eleggere questo nuovo Papa della Chiesa Cattolica, perché non tutti vi hanno prestato attenzione, e molti sono stati ingannati dalla dittatura dei mezzi di comunicazione tradizionali, controllati dalle logge massoniche attraverso i servizi segreti degli Usa, del Regno Unito e della Repubblica Italiana, solo per citarne alcuni, affinché potessero pensare diversamente.

Perciò, la Chiesa di Roma è ora in sede vacante e solo coloro che sono competenti ad eleggere il nuovo Papa lo riconoscono. L’assemblea per eleggerlo è stata già convocata dal presidente del collegio, Papa Benedetto, tenendo fede in  questo al canone 166.

Ora rimane solo di radunare l’assemblea per votare, affinché la Chiesa riabbia in sé l’uomo che è detentore del munus petrino e che gode della PREGHIERA ONNIPOTENTE, INFALLIBILE, COSTANTE, E SEMPRE VITTORIOSA DI GESU’ CRISTO, NOSTRO SIGNORE!

 

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