Mons. Lenga: Benedetto XVI è il papa, Bergoglio è anticristo

Roma, il 25 Febbraio 2020:  L’arcivescovo Jan Paweł Lenga si è dichiarato per Papa Benedetto XVI. Non nomina più Bergoglio nel Canone della Messa, ma dichiara Bergoglio un anticristo.

Così si legge nel giornale, Tablet, ieri annunciava nel articolo intitolato, Polish church silences Kazakhstan Bishop. Mons. Lenga è un arcivescovo emerito, quindi vive con la sua comunità religiosa, i Missionari della Immacolata Concezione in Polonia. Spesso rilascia interviste e parla apertamente dei problemi nella Chiesa.

Recentemente l’Arcivescovo è stato denunciato dalla portavoce della Conferenza Episcopale della Polonia per la sua difesa del sacerdozio celibato (Vedi qui, per maggiori informazioni).

In baso di quando la Redazione conosce, Mons. Lenga è il primo Vescovo che si è apertamente dichiarato per Papa Benedetto XVI.

L’arcivescovo Lenga ha dato la testimonianza di un apostolo vero e cattolico. Ha dimostrato che Don Alessandro Minutella aveva e ha tuttora ragione.

Tutta la Chiesa Romana deve lodare Mons. Lenga. Spargi la voce della sua decisione e la testimonianza della sua fede!

8 commenti su “Mons. Lenga: Benedetto XVI è il papa, Bergoglio è anticristo”

  1. c.v.d. Bergoglio colpisce i più deboli, ma ha paura dei più forti: Burke, Müller, Brandmüller, C.M.Viganò, oggi l’arciv. Lenga. Ma ad un semplice ministro di una parrocchia siciliana, don Minutella, non una, ma due scomuniche. Pensiamo quante scomuniche ha accumulato sulla sua testa per eresie, apostasie, idolatrie, sincretismi, a partire da quella di essere stato eletto invalidamente per opera della mafia-club di San Gallo, violando la Universi Dominici Gregis di GPII. E, quindi, è giusta la conclusione di don Minutella e di Mons. Lenga: il vero Papa è Benedetto XVI e non già il plurieretico, scismatico, apostata, sincretista, idolatra Bergoglio. Qualche giorno fa, il 3 ott., addirittura ha scritto a quattro mani con il musulmano l’Enciclica FT, per sua stessa ammissione: “…mi sono sentito stimolato in modo speciale dal Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb, con il quale mi sono incontrato ad Abu Dhabi per ricordare che Dio «ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro».[5] Non si è trattato di un mero atto diplomatico, bensì di una riflessione compiuta nel dialogo e di un impegno congiunto. Questa Enciclica raccoglie e sviluppa grandi temi esposti in quel Documento che abbiamo firmato insieme. E qui ho anche recepito, con il mio linguaggio, numerosi documenti e lettere che ho ricevuto da tante persone e gruppi di tutto il mondo. … 29. Con il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb non ignoriamo gli sviluppi positivi avvenuti nella scienza, nella tecnologia, nella medicina, nell’industria e nel benessere, soprattutto nei Paesi sviluppati. Ciò nonostante, «sottolineiamo … segnaliamo… riscontriamo…”, 138 pagine di un accozzaglia disordinata di idee politiche, di ecosistemi… da mons. Carlo Maria Viganò che così si esprime: “…Fratelli Tutti è un’enciclica che non solo manca di Fede, ma anche di Speranza e di Carità. La voce del Divino Pastore e Medico delle anime non riecheggia nel suo linguaggio, ma piuttosto il ringhio del lupo rapace o l’assordante silenzio del mercenario (Gv 10,10). Non c’è respiro d’amore né per Dio né per l’uomo, perché per desiderare veramente il bene dell’uomo moderno è necessario svegliarlo dal suo incantesimo ipnotico di bontà, ecologismo, pacifismo, ecumenismo e globalismo. Per desiderare il bene dell’uomo peccatore e ribelle, è necessario fargli capire che, allontanandosi dal suo Creatore e Signore, egli finirà per essere schiavo di Satana e di se stesso. Nessun senso di fratellanza con altre anime dannate può porre rimedio all’inimicizia verso Dio. Non sarà il mondo né i filantropi a giudicarlo, ma Nostro Signore stesso, che è morto sulla croce per salvarlo.
    Credo che questa tristissima Fratelli Tutti rappresenti, in un certo senso, il vuoto di un cuore appassito, di un cieco privato della vista soprannaturale, che a tentoni pensa di poter dare una risposta che lui stesso per primo ignora….”. Ma noi dobbiamo felicitarci con il primo vicario, invalido, che ci osa “confermare nella fede” con la prima enciclica a quattro mani con un islamico. La successiva, se glielo permetteranno, ce la invierà direttamente un islamico, quando la Basilica Vaticana sarà convertita in prima moschea islamica mondiale.
    Altro giudizio di C.M.Viganò è che questa enciclica sia stata scritta da un massone: “«Ad una lettura cursoria del testo dell’enciclica Fratelli tutti si sarebbe indotti a credere che essa sia stata scritta da un massone …». Queste parole sull’Enciclica «Fratelli Tutti» scritta da Bergoglio le ha dette Carlo Maria Viganò, arcivescovo cattolico italiano, per cui adesso anche dei prelati papisti accusano Bergoglio di essere un massone.

  2. ..un ultimo dubbio, Bergoglio: non abbiamo bene compreso se dovremo morire luterani, islamici, atei, sincretisti, idolatri o, invece, potremo e vogliamo morire “cristiani cattolici e mariani”. E’ facile prevedere che un povero untorello non potrà distruggere la Santa Chiesa di Cristo. Rassegna le tue dimissioni quanto prima e va a meditare in una grotta di Montserrat per salvarti l’anima, altrimenti verificherai di persona che l’inferno esiste, non dar retta ad Arturo, e le anime che in esso precipiteranno non saranno “annientate” come tu hai osato dire. CONVERTITI e DIMETTITI.

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