È venuto il momento di condannare, e di convocare un Sinodo imperfetto!

di Frà Alexis Bugnolo

Nella Fede cattolica c’è un solo Maestro, un solo Salvatore, un solo Maestro: Gesù Cristo.

Per questo motivo, nessuno può essere un membro della Chiesa che osi mettere in discussione o criticare o correggere Gesù Cristo.

Quindi, è un grave dovere derivante dall’essenza di ciò che significa essere cattolici difendere l’onore e la maestà di Gesù Cristo.

Che nessuno vi dica il contrario. Non ascoltate coloro che vi dicono di tacere. È giunto il momento di gridarlo. Vergognatevi del clero che sostiene che quest’uomo è senza dubbio un membro della Chiesa. Coloro che dicono questo sono vergognosi ipocriti e traditori atei.

Il Canone 1364 dice che gli eretici sono ipso facto scomunicati. È impossibile che a queste persone sia permesso di essere o di apparire come membri della Chiesa. Coloro che sostengono che dovremmo “riconoscere e resistere” dicono che si dovrebbe ignorare il Canone 1364 e tuttavia condannano Bergoglio per aver meritato di essere punito da esso.

Una tale mentalità è psicotica, cioè divorziata dalla realtà.

La posizione cattolica è unica sola: insistere su indire un Sinodo dei Vescovi per condannarlo per le sue eresie e i suoi errori e dichiararlo non più membro della Chiesa. Una tale azione non attacca il papato o qualsiasi altra cosa nella Chiesa, perché nessun eretico viene giudicato come membro della Chiesa, né per aver ricoperto una carica. Per questo motivo il Codice di Diritto Canonico non prevede in alcuna disposizione che si esoneri qualcuno, anche l’uomo che è il Romano Pontefice, dalle pene del canone 1364. – A prescindere dal fatto che Benedetto XVI è il papa, non Bergoglio.

Quindi, è solo un trucco per mantenerlo al potere, per ignorare il diritto canonico, che questi insistono che Benedetto non sia il papa, perché vogliono una scusa per non fare alcuna mossa per condannare Bergoglio. Chi fa questi scherzi della mente, non ha amore per la verità né per voi.

È venuto il momento di condannare, e di convocare un Sinodo imperfetto.

Rimanere in silenzio significa acconsentire.

Le preghiere contro la Chiesa delle Tenebre sono cominciate!

di Frà Alexis Bugnolo

Alla beata Anna Caterina Emmerich è stato dato di sapere, quasi 200 anni fa, molto sul futuro della Chiesa Cattolica. Le è stato dato di vedere il tempo di due papi, e come uno avrebbe portato la Chiesa all’apostasia, l’altro sarebbe stato isolato e paralizzato nell’azione.

Come rimedio, la Madonna le ha rivelato che i cattolici dovrebbero unirsi per recitare una preghiera speciale a mezzanotte, l’ora di Roma. Poiché siamo entrati senza dubbio nell’epoca predetta dalla Madonna, Vi prego di leggere queste profezie di Beata Emmerich, approvate dalla Chiesa, e recitate le preghiere che la Madonna ha chiesto. (Fonti: qui e qui) Vedi la traduzione italiana qui sotto.

La Madonna ha fatto una richiesta semplice: Venite insieme all’esterno della sua Basilica di Santa Maria Maggiore e pregate con entrambe le braccia tese a forma di croce, come Suo Figlio ha pregato per noi sulla sua Croce, e fate questo per lo spazio di almeno 3 Pater Noster. Vedete le  profezie citate qui sotto per più dettagli.

Queste preghiere poiché sono state richieste dal Cielo, sono un vero mezzo sopranaturale per raggiungere la salvezza della Chiesa odierna, non come altre che sono suggerite dagli uomini fallibili. Quindi, anche la Redazione di ChiesaRomana.Info le raccomanda a tutti!

Essendo cattolici a Roma spetta a noi più che agli altri rispondere alla richiesta semplice della Madonna per la nostra amata Chiesa di Roma!

Inoltre Veri Catholici, l’Associazione internazionale dedicata a combattere le eresie di Bergoglio e a liberare la Chiesa dall’antipapa, ha annunciato che ieri notte, a mezzanotte, ora di Roma, inizieranno 40 giorni di preghiera per realizzare questa intenzione della Madonna.

Da questa sera fino al 7 marzo 2020, @VeriCatholici Twitter Account fa un tweet di annuncio ogni notte tra le 23.00 e le 12.00 ricordando a tutti di unirsi in preghiera per questa attenzione, ovunque si trovino nel mondo.

Per ricevere questi promemoria quotidiani, basta seguire @VeriCatholici su Twitter (clicca quel link e iscrivendosi al proprio account con il proprio Twitter Account).

Ecco il Video che ho fatto qui a Roma a mezzanotte per il primo giorno delle preghiere:

FromRome.Info Video pubblica ogni notte. Ma secondo le regole di YouTube ci vogliono 1000 sottoscritti per pubblicare un video in diretta. Quindi, Vi prego tutti a sottoscrivere al canale su YouTube e chiedete a tutti i vostri amici di iscriversi anche.

Le PROFEZIE di B. Anna-Caterina EMMERICH

13 maggio 1820: “Ho visto il rapporto tra i due Papi. Ho visto quanto sarebbero state dolorose le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho vista aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo sono arrivati in città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e io vedevo una grande oscurità. Poi, la visione sembrava estendersi da ogni lato. Intere comunità cattoliche venivano oppresse, molestate, confinate e private della loro libertà. Ho visto molte chiese chiudere, grandi miserie ovunque, guerre e spargimenti di sangue. Una folla selvaggia e ignorante si è data all’azione violenta. Ma non durò a lungo”. “Ancora una volta ho visto che la Chiesa di Pietro è stata minata da un piano evoluto dalla setta segreta, mentre le tempeste la stavano danneggiando. Ma vidi anche che gli aiuti stavano arrivando quando l’angoscia aveva raggiunto l’apice. Vidi di nuovo la Beata Vergine salire sulla Chiesa e stendere il suo manto [sopra di essa]. Vidi un Papa che era al tempo stesso gentile, e molto fermo… Ho visto un grande rinnovamento, e la Chiesa è salita in alto nel cielo”.

10 agosto 1820: “Vedo il Santo Padre in grande angoscia. Vive in un palazzo diverso da quello di prima e ammette solo un numero limitato di amici vicino a lui. Temo che il Santo Padre soffrirà molte altre prove prima di morire”. Vedo che la falsa Chiesa delle Tenebre sta facendo progressi, e vedo la terribile influenza che ha sulle persone. Il Santo Padre e la Chiesa sono davvero in una tale angoscia che si deve implorare Dio giorno e notte”. “Ieri sera sono stato portato a Roma dove il Santo Padre, immerso nei suoi dolori, si nasconde ancora per sfuggire a pericolose richieste (fatte a lui). È molto debole, ed esausto dai dolori, dalle preoccupazioni e dalle preghiere. Ora può fidarsi solo di poche persone. Questo è principalmente il motivo per cui si nasconde. Ma ha ancora con sé un sacerdote anziano che ha molta semplicità e pietà. È suo amico, e per la sua semplicità non hanno pensato che valesse la pena di toglierlo di mezzo. Ma quest’uomo riceve molte grazie da Dio. Vede e nota molte cose che riferisce fedelmente al Santo Padre. Mi è stato chiesto di informarlo, mentre pregava, dei traditori e dei malfattori che si trovavano tra i servi di alto rango che vivevano vicino a lui, perché ne venisse a conoscenza”.

25 agosto 1820: “Non so in che modo sono stato portato a Roma ieri sera, ma mi sono trovato vicino alla Chiesa di Santa Maria Maggiore, e ho visto molta gente povera che era molto angosciata e preoccupata perché il Papa non si vedeva da nessuna parte, e anche per l’inquietudine e le voci allarmanti che circolavano in città. Queste persone non sembravano aspettarsi che le porte della chiesa si aprissero, volevano solo pregare fuori. Una spinta interiore li aveva condotti lì individualmente. Ma io ero in chiesa e ho aperto le porte. Sono entrati, sorpresi e spaventati perché le porte si erano aperte. Mi sembra di essere dietro la porta, e non mi hanno visto. Non c’era nessun ufficio acceso nella Chiesa, ma le lampade del Santuario erano accese. La gente pregava tranquillamente”. “Poi vidi un’apparizione della Madre di Dio, ed ella disse che la tribolazione sarebbe stata molto grande. Aggiunse che queste persone devono pregare con fervore a braccia tese, anche se solo per il tempo necessario per dire tre Padri Nostri”. Questo è stato il modo in cui suo Figlio ha pregato per loro sulla croce. Devono alzarsi a mezzanotte e pregare in questo modo; e devono continuare a venire alla Chiesa. Devono pregare soprattutto perché la Chiesa delle tenebre lasci Roma”.

“Lei (la Santa Madre) ha detto molte altre cose che mi addolora raccontare: ha detto che se un solo sacerdote potesse offrire il sacrificio incruento come degno e con le stesse disposizioni degli Apostoli, potrebbe evitare tutti i disastri (che verranno). Per quanto ne so, la gente in chiesa non ha visto l’apparizione, ma deve essere stata agitata da qualcosa di soprannaturale, perché non appena la Santa Vergine ha detto di dover pregare Dio a braccia tese, tutti hanno alzato le braccia. Erano tutte persone buone e devote, e non sapevano dove cercare aiuto e guida. Non c’erano traditori e nemici tra loro, eppure avevano paura l’uno dell’altro. Si può giudicare così la situazione”.

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CREDITI: L’immagine in primo piano è la Statua di Nostra Signora della Pace, nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Non si conosce la fonte della traduzione inglese degli scritti del beato Emmerich. La traduzione italiana pubblicata qui sopra è stata sviluppata da Deepl.com

Dott. Roberto de Mattei, Strike! Due!

Una Correzione  necessaria in una Materia di grandissimo Importo

di Frà Alexis Bugnolo

Non posso tacere, nonostante io sia restio a correggere pubblicamente qualcuno con un dottorato in Storia. So di averlo fatto prima, ma non sembra essere stato d’aiuto.

Parlo del dottor Roberto De Mattei, che scrive alla Correspondenza Romana, qui a Roma, in un articolo intitolato, Il vero pasticcio è la coabitazione dei due Papi. L’articolo è stato tradotto e pubblicato a Roratae Caeli soto il titolo di The Real Mess is the co-habitation of Two Popes.

E cito,

Questa situazione è la conseguenza di un grave errore teologico del cardinale Ratzinger. Conservando il titolo di Papa emerito, come avviene per i vescovi, egli sembra ritenere che l’ascesa al Pontificato imprima sull’eletto un carattere indelebile analogo a quello sacerdotale. In realtà i gradi sacramentali del sacerdozio sono solo tre: diaconato, presbiterato ed episcopato. Il pontificato appartiene ad un’altra gerarchia della Chiesa, quella di giurisdizione, o di governo, di cui costituisce l’apice. Quando viene eletto, il Papa riceve l’ufficio della suprema giurisdizione, non un sacramento dal carattere indelebile. Il sacerdozio non si perde neanche con la morte, perché sussiste “in aternum”. Si può invece “perdere” il pontificato, non solo con la morte, ma anche in caso di volontaria rinuncia o di manifesta e notoria eresia. Se rinuncia ad essere pontefice, il Papa cessa di essere tale: non ha diritto a indossare la veste bianca né ad impartire la benedizione apostolica. Egli, dal punto di vista canonico, non è neanche più un cardinale,* ma torna ad essere un semplice vescovo. A meno che la sua rinuncia non sia invalida: ma questo, nel caso di Benedetto XVI, dovrebbe essere provato. Di fatto il titolo di Papa oggi viene attribuito sia a Francesco che a Benedetto, ma certamente uno di essi è abusivo, perché uno solo può essere il Papa nella Chiesa.

Enfasi in rosso aggiunto, Asterisco aggiunto

In un pezzo, intitolato, It’s all happening. Rorate Caeli is coming onside. Benedict is Pope, Ann Barnhardt, l’esperto americano in questa materia, è euforica che de Mattei e quindi Rorate Caeli per consenso informato, ha ammesso che si tratta di un errore teologico. Ed il Barnhardt ha ragione, questo è almeno un piccolo passo nella giusta direzione. Ma non è altro che questo.

Perché il piccolo passo è ridotto a nullo, per la seconda cosa degna di nota del articolo di De Mattei, che ho evidenziato in rosso.

E questo riguarda una cosa che ho appena fatto notare al Louie Verrecchio all’AKA Catholic, una fortezza del Sedevacantismo, nel suo articolo intitolato Benedict XVI: Superhero, Villain or Victim, dove Louie mi spara personalmente un’intera bordata. (Questo va bene, però, visto che ho delle bordate di ferro)

Vale a dire, per quanto riguarda la corretta presunzione legale negli atti di rinuncia, come in tutti gli atti giuridici che seguono ius testimentarie (ultime volontà e nei testamenti e successioni ecc.).

In agguato nei Commenti, come Romanus Sum, vi ho scritto in inglese (ecco la traduzione italiana):

Lou,

Hai sbagliato la presunzione legale.

Una rinuncia si presume non valida a meno che la persona non rinunci chiaramente a ciò a cui dovrebbe rinunciare.

Proprio come un ultimo testamento non è valido, a meno che non dica chiaramente che sta lasciando qualcosa a qualcuno.

Per chi conosce Bellarmino (e la sua massima famosa: un papa dubbioso non è papa), ciò che dico qui riguarda l’applicazione dello stesso concetto giuridico di interpretazione alle circostanze opposte.

Tutto questo ha a che fare con il concetto di cessazione del potere. In diritto, la cessazione del potere non è mai presunta. Pertanto, la cessazione del diritto non è mai presunta. Al contrario, nell’elezione di un uomo al papato, abbiamo il diritto e la Chiesa è tenuta per legge a non considerarla valida se non soddisfa tutti i necessari requisiti di validità e/o di legittimità.

Così, un papa dimessosi dubbiosamente è sempre papa.

Quindi, dato che ho corretto pubblicamente un italo-americano negli Stati Uniti, credo che non ci sia nulla di male a correggere un italiano a Roma, che ha passato anni in Brasile.

Quindi dottor De Mattei:

se posso essere così audace – e lo sarò – anche se è contrario a ciò che un francescano dovrebbe fare in circostanze normali – ma ora non è normale: Poiché la Regola di San Francesco ci obbliga a tener fede ai Romani Pontefici canonicamente eletti, vi segnalo, con una nota personale, che L’INVALIDITÀ DELLA RINUNCIA ENUNZIATA DA PAPA BENEDETTO

NON

HA

BISOGNO

A

ESSERE

PROVATA!

Non ha bisogno di essere provata, perché secondo ius testimentarie, cioè il genere di diritto che riguarda i testamenti, L’INVALIDITA’ è PRESUMATA a meno che non sia provata diversamente da una chiara e certa affermazione!

Per la cronaca, il Verrecchio ritiene che la rinuncia non sia valida, quale conclusione. Il Dott. de Mattei ritiene che sia valida quale presunzione. Ognuno è un errore diverso, e Verrecchio è un pensatore migliore, a mio giudizio. Ma fino a quando tutti non capiscono il giusto principio giuridico, il problema non sarà risolto.

Come ho risposto di nuovo a Louie, nello stesso post in inglese (traduzione italiano),

Caro signor Verrechio,

Ho letto il suo commento, lei ha detto che Lei conclude che le dimissioni non sono valide fino a prova contraria.

Ho detto che la presunzione legale è che le dimissioni non siano valide fino a prova contraria.

Il punto sembra essere un bel punto, ma non lo è. Una presunzione di legge è un principio, non una conclusione. Non esiste in certe circostanze e in certe menti o come deriva o meno da certe credenze. Esiste a priori a tutti questi a causa della natura stessa dell’atto giuridico.

Non è necessario provarlo (l’invalidità). Devi accettarlo (il principio giuridico), per essere una persona razionale e sana di mente…

Avrei potuto commentare più facilmente il pezzo del Dr. de Mattei semplicemente dicendo:

L’INVALIDITÀ DELLE DIMISSIONI È STATA PROVATA!

13 MESI FA!

Se volessi leggere le fonti che si trovano al di fuori della cricca di punti vendita autorizzati >>

VERICATHOLICI.WORDPRESS.COM

E non c’è bisogno che mi prendiate in parola. Chiedete a qualsiasi avvocato che pratichi il diritto immobiliare o semplicemente guardate i miei appunti dei miei incontri con i 2 migliori avvocati canonici di Roma:

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* Solo una breve nota su ciò che accade a un papa che si dimette validamente. Se prima era cardinale, torna ad essere cardinale. Lo dimostra la dichiarazione redatta da papa Pio XII nel caso di un’invasione del Vaticano da parte delle forze dell’Asse durante la seconda guerra mondiale. Nel caso di papa Celestino V, è tornato ad essere eremita, perché è quello che era prima di essere il Papa, anche se è rimasto vescovo, essendo stato consacrato tale dopo la sua elezione (non tutti i papi erano consacrati). A meno che, naturalmente, prima di dimettersi, egli non prenda altre disposizioni, come certamente è in suo potere. Così, Papa Benedetto, se davvero avesse voluto dimettersi validamente, avrebbe potuto prima stabilire lo stato canonico che avrebbe adottato dopo le dimissioni, dichiarare che le sue dimissioni sarebbero avvenute in una certa data, dimettersi in quella data, e poi assumere quello status che come Papa si era concesso come l’uomo che presto NON sarebbe stato il papa.

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Il titolo di questo articolo fa riferimento allo sport americano di Baseball, in qui un battitore che non riesce a fare la mazza toccare la palla è denunciato dal umpire con le parole: Strike, One!, Strike, Two! Strike, Three, you’re out!

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CREDITS: L’immagine in evidenza è stato publicata a Wikipedia al https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Swinging_strikeout.jpg e si usa qui secondo la licenza GNU Free license.

Petizione al Trump per la protezione di Papa Benedetto XVI

Petizione al Presidente Trump

per difendere la protezione di tutti
gli anziani, compreso

PAPA BENEDETTO XVI!

TRADUZIONE ITALIANA DEL TESTO DELLA PETIZIONE

Come hanno dimostrato i recenti avvenimenti in Vaticano, l’anziano e fragile Papa Benedetto viene ospitato in una struttura dove il responsabile, l’arcivescovo Gänswein, attacca i suoi collaboratori e sostiene di non aver fatto o detto o approvato ciò che ha approvato e detto e fatto. Siamo preoccupati che quest’uomo anziano venga manipolato per motivi politici, il che è un abuso nei confronti degli anziani. Siamo anche preoccupati per la sua fedeltà all’insegnamento cattolico, che possa essere vittima in un prossimo futuro dei membri del governo di Bergoglio. Chiediamo quindi al presidente Trump di sollevare la questione con un tweet:

“Sono preoccupato per il benessere di tutti gli anziani e che non vengano maltrattati o manipolati, compreso papa Benedetto XVI. Invito tutti a prendere misure efficaci per la loro cura!”

– – – –

PER SOTTOSCRIVERE QUESTA PETIZIONE:

https://petitions.whitehouse.gov/petition/petition-president-trump-advocate-protection-all-elderly-including-pope-benedict-xvi

#NOBLASFEMIA – Castel S. Angelo, 7 Febbraio

Per informazioni inviare e mail: noblasfemia@gmail.com

#NOBLASFEMIA

RIPARIAMO ALLE OFFESE
A GESU’ E MARIA

Venerdì 7 febbraio 2020 – Castel Sant’Angelo

Alle ore 16.30 Santo Rosario

in riparazione degli oltraggi ai sacri cuori di Gesù e di Maria Ci rivolgiamo a tutti i cattolici indignati dalle numerose offese – in molti casi vere e proprie bestemmie – arrecate di recente alle Santissime figure di Gesù e di Maria. Il Santo Natale appena trascorso è stato caratterizzato da un attacco senza precedenti ai dogmi della nostra fede cattolica che non ci può lasciare insensibili. L’atteggiamento di ostilità nei confronti dei simboli cristiani è andato dispiegandosi in varie forme

• l’identificazione della persona di Gesù Cristo, per finalità politiche e ideologiche, con i gay, i pedofili, le “sardine”, gli immigrati…;

• la riproposizione di sofisticate (e già condannate come eretiche) interpretazioni dei testi scritturistici volte a mettere in discussione la natura divina di Gesù;

• il rifiuto del dogma della verginità perpetua di Maria Santissima attraverso una rappresentazione, blasfema, oscena e falsa della natività di nostro Signore Gesù Cristo;

• la negazione del ruolo della Madonna come Corredentrice e il tentativo di ridurne la figura a donna comune;

• la demonizzazione dei presepi e il tentativo di estrometterli dai luoghi pubblici in nome di un laicismo distruttivo e corrosivo delle nostre tradizioni;

• la profanazione dei luoghi di culto, sia attraverso atti vandalici (decapitazione di statue di Gesù e della Madonna…) sia attraverso cerimonie blasfeme (banchetti e concerti in chiesa…). Di fronte a questo crescendo di azioni blasfeme e ingiuriose, nel silenzio complice dei media e di coloro che sono preposti a difendere la fede cattolica rivolgiamo un Appello… APPELLO a tutti gli uomini e le donne che come noi si sentono offesi da quanto accaduto a partecipare con noi il 7 febbraio 2020 a un pomeriggio di preghiera che si terrà nei pressi del Vaticano per testimoniare:

• la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. Unico Dio insieme al Padre e allo Spirito Santo;

• la presenza reale del corpo e del sangue di Gesù Cristo nel Santo sacrificio della Messa;

• l’inviolabilità della Parola trasmessa dagli Apostoli;

• la maternità divina di Maria sempre Vergine;

• l’Immacolata Concezione della Madre di Dio;

• l’intercessione della Madre di Dio quale Mediatrice, Avvocata, Corredentrice e Aiuto dei cristiani;

• l’origine divina della Chiesa cattolica, apostolica e romana. L’appuntamento è per le ore 16.30 davanti a Castel Sant’Angelo da dove partiremo alla volta di San Pietro recitando il Rosario e portando in processione la statua di Maria Santissima.

PROGRAMMA 16,30 –Raduno dei fedeli davanti Castel Sant’Angelo 16,45 –Preghiera a San Michele Arcangelo 17,00 –Partenza per via della Conciliazione – Recita del santo Rosario 18,00 –Sosta in Piazza Papa Pio XII Consacrazione ai Sacri Cuori di Gesù e Maria CHE NESSUNO OSI PIU’ OFFENDERE GESU’ E MARIA!

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La  Redazione di ChiesaRomana.info ha segnalato questo evento per il bene della Chiesa Romana. L’evento non è gestito ne associato in qualsia modo con ChiesaRomana.info

Se avete un evento di interesse per i Cattolici di Roma, lascia un messaggio al ChiesaRomana.info su qualsiasi articolo per informare la Redazione e per sollecitare la nostra attenzione.

Due domande alle quali Mons. Gänswein non vuole rispondere

di Frà Alexis Bugnolo

Oppure, come è successo che l’Arcivescovo mi ha telefonato

Il mondo ha visto due delle più scandalose usurpazioni di potere nella storia dell’umanità, e nel breve arco di sei anni, dal 2007 al 2013. Parlo dell’elezione incostituzionale di un autoproclamato cittadino keniota alla presidenza degli Stati Uniti d’America, in violazione della clausola del cittadino di nascita naturale (articolo II, sezione 1, clausola 5) e dell’elezione di Jorge Mario Bergoglio a Romano Pontefice il 13 marzo 2013, in violazione del canone 359 del Codice di diritto canonico del 1983 e della legge di Giovanni Paolo II sulle elezioni papali, Universi Dominic Gregis, n. 37, che vietano entrambi l’elezione del Romano Pontefice quando non si è verificata una sede legale vacante. (Una sede vacante si verifica con la morte naturale del Papa, o con le sue dimissioni dal munus in accordo con il Canone 332 §2). — Per tutte le mie relazioni sulla rinuncia di Papa Benedetto e sul perché questo atto non gli ha fatto perdere l’Ufficio Pontificio, vedi il mio Indice alla rinuncia di Papa Benedetto.

Fu un momento struggente, quindi, per il trionfo della criminalità contro la legge, quando Barrack Obama venne in Vaticano per incontrare il cardinale Bergoglio il 27 marzo 2014. E in mezzo c’era padre Georg Gänswein, alla mano destra di Obama (Foto cura della Casa Bianca).

Ma i piani degli uomini non possono essere nascosti a Dio, né possono essere a lungo nascosti ai fedeli di Dio, mossi come sono dallo Spirito di Verità che rivela segreti nascosti.

Ispirati da questo Spirito, molti fedeli cattolici hanno espresso preoccupazioni, critiche, obiezioni e avvertimenti sugli strani avvenimenti del febbraio 2013, quando Benedetto ha rilasciato una dichiarazione nel Concistoro dell’11 febbraio di quell’anno – chiamato a canonizzare i Martiri di Otranto, massacrati in massa dalle forze turche nel XVI secolo – che è stata pubblicizzata come una rinuncia al papato, anche se non era nulla del genere.

Presente in quel giorno anche Mons. Georg Gänswein, ormai Arcivescovo titolare di Urbs Salvia.

Mons. Gänswein è stato visto quale fedele e devoto segretario personale di Mons. Joseph Ratzinger per più di 35 anni. Ratzinger lo ha visto per la prima volta prendendo un caffè al Collegium tedesco in Vaticano negli anni Ottanta e gli chiese se voleva essere il suo segretario, visto che aveva bisogno di qualcuno che parlasse correntemente il tedesco e l’italiano.  Inoltre, Mons.  Gänswein ha un dottorato in Diritto canonico.

Per questi motivi ho a lungo confidato a Mons. Gänswein di dire la verità, anche se, dopo il suo discorso all’Università Gregoriana nel 2016, quando ha detto chiaramente che Benedetto XVI occupava ancora l’ufficio petrino e condivideva ancora il munus e il ministero petrino, ho scosso la testa, perché mi sembra una cosa del tutto folle da dire, visto che all’epoca operavo ancora sotto la falsa notizia diffusa il giorno, che Benedetto aveva dato le dimissioni dal papato.

Ma negli ultimi 18 mesi, con intense ricerche e indagini, sono arrivato a concordare con Mons. Gänswein su questi stessi punti, perché l’effetto della rinuncia al solo ministero petrino, è che Benedetto conserva ancora il munus petrino e l’ufficio papale, e quindi, in virtù di questi, anche il ministero petrino e il potere di governo, che lui pensi di avere o meno, e che chiunque altro pensi di avere, o meno.

Le mie due lettere all’arcivescovo Gänswein

Così, a Novembre, colmo di questo senso di fiducia nell’Arcivescovo, il cui motto personale è Testimonium perhibere veritati – Testimoniare alla verità – gli ho scritto una lettera personale, in italiano, il 25, il testo della quale pubblicherò qui:

25 Novembre 2019

Mons. George Gänswein
Prefetto della Casa Pontificia
00120 Città del Vaticano

Sua Eccellenza,

Le scrivo per chiedere un incontro con Sua Eccellenza per porre fine a dubbio comune vigente nelle menti di molti cattolici che amano la Sua Santità, Papa Benedetto XVI.

Questo dubbio riguarda se Egli in dire ministero nel suo atto di 11 Febbraio 2013, ha avuto l’intento di dire muneri . Questo dubbio è vigente perché, come penso io, la Sua Santità non è stata mai chiesta in pubblico se aveva questo intento o no.

Molti sono del parere che in rinunciando al ministero la intenzione di Papa Benedetto XVI era a ritenere il munus, perché Egli capisce il munus come la grazia e la vocazione che sono per sempre.

Altri sono del parere che in rinunciando al ministero la sua intenzione era la rinuncia al papato, ma non avendo capito che il ministerium non è il munus a ragione dell’errore nella traduzione tedesca di canon 145 §1, Egli ha fatto un errore sostanziale nella rinuncia (cfr. Canone 126 e 188) perché il Canon 332 §2 costringe l’uomo che è il papa, in rinunciando, a rinunciare al munus petrinum. Essendo che come Papa non ha concesso a se stesso come Ratzinger una deroga a ragione del canon 38, la rinuncia rimane viziata. Così pensano.

Per questi motivi, e perché ho scritto intensamente su questo argomento a

ppbxvi.org
ChiesaRomana.info
E il mio blog at fromrome.wordpress.com

ritengo che un incontro con la Sua Eccelenza aiuterà tutti a capire meglio che è successo.

Non sono giornalista. Sono consecrato secondo la Regola bullata di San Francesco che mi costringe nel suo precetto secondo a sostenere il papato.

Volendo solamente di conoscere la verità, e dimorando per adesso a Roma, solo 10 minuti a piedi dal Vaticano, sono disponibile a venire a qualsiasi momento per incontrarLa in qualsiasi luogo.

In San Francesco,

Frà Alexis Bugnolo

Non avendo ricevuto risposta, il 9 gennaio ho inviato un’altra lettera all’Arcivescovo, presso la Posta Vaticana. Quella lettera ha ricevuto una risposta telefonica. Ecco la originale che era anche in italiano:

Mons. George Gänswein
Prefetto della Casa Pontificia
00120 Città del Vaticano

Sua Eccellenza,

Auguri per il settimo anniversario della Sua consacrazione episcopale per le mani di Papa Bendetto! E grazie per tutto che Lei fa per il Santo Padre!

Scrivo per qualche motivo.

Primo, per farLa ricordare il mio richiesto per avere un incontro con le Sua Eccellenza per capire meglio se il Santo Padre ha voluto di rinunciare al munus petrinum o se ha mai detto che ha voluto di rinunciare al munus petrinum, come ho chiesto nella mia lettera del 25 Novembre.

Ho fatto quello richiesto per il bene della Chiesa, perché capisco che la vera pastoralità che salva le anime si stabilisce sulla verità, non sul sentito dire.

Quindi, Le prego di concedermi un incontro per risolvere i dubbi di milioni di Cattolici sulla Rinuncia.

Secondo, Le scrivo per informarLa che il 19 di Dicembre ho fondato una Lega di Preghiera per Papa Benedetto XVI. Già cattolici in tutto il mondo sono iscritto, tramite i 7 blog che diffondano le notizie.

Per una spiegazione in Italiano
https://www.chiesaromana.info/index.php/2019/12/19/la-lega-di-preghiera-per-papa-benedetto-xvi/

Per la spiegazione in Inglese:
https://fromrome.wordpress.com/2019/12/19/join-the-league-of-prayer-for-pope-benedict-xvi/

Dove si elencano tutti i blog partecipanti nel mondo inglese, italiano, spagnolo e francese.

Ho fondato questa Lega per i motivi descritti nei articoli e per condividere la grazia che il Signore mi ha dato il giorno Papa Giovanni Paolo II fu attaccato nella Piazza di San Pietro anni fa, per pregare ogni giorno per il Santo Padre.

In fine, avendo avuto la cura della mamma nei anni ultimi della sua vita (è deceduta il 2 Novembre 2018 per la demenza sotto-corticale, si chiama Doris) ho imparato bene che si deve dare nutrimento più ricco agli anziani. Raccomando più proteina Nel documentario della Televisione di Bavaria l’immagini del Santo Padre sembrano mostrare che ha perso tanto peso recentemente, e quindi ho premure per la salute di lui. Anche, essendo che il mio nonno materno messinese fu barbiere tutta la sua vita, voglio menzionare che se il Santo Padre ha bisogna di un barbiere per i suoi capelli sono disposto per fare una offerta per il salario di esso.

In San Francesco,

Frà Alexis Bugnolo

Inoltre, se il Santo Padre Benedetto ha bisogno di qualsiasi cosa, mi dice.

In entrambe le lettere, alla fine, ho incluso le informazioni di contatto. Il mio indirizzo e-mail e il mio numero di telefono. Non pensavo che avrei mai ricevuto una risposta alla mia seconda lettera. Ma l’ho avuta, ed è arrivata per telefono alle 10:43 del mattino di sabato 11 gennaio 2020.

L’arcivescovo Gänswein mi fa una telefonata

Anche se ho perso la chiamata, l’arcivescovo è stato così gentile da lasciare un messaggio sulla mia segreteria telefonica. Non posso condividere con voi la registrazione della chiamata, né darvi una trascrizione del suo contenuto, perché ciò è impedito dalle leggi sulla privacy in certe nazioni. Tuttavia, posso descrivere con parole mie, ciò che ho capito dal messaggio lasciato. E lo faccio poiché rivela il perché i Cardinali e i Vescovi non devono confidare a nessuno mediatore con Papa Benedetto XVI ma devono per forza andare da lui e parlare con lui in persona.

Ho studiato musica da giovane, e quindi ho un orecchio attento ai toni musicali. La voce umana anche ha un suo tono, e sia che parli in pubblico o in privato, al telefono o davanti a un pubblico, è lo stesso tono. Per questo posso dire che la voce è quella dell’Arcivescovo. La voce si identifica anche come tale.

I miei contatti italiani mi dicono che è chiaramente la voce di un tedesco, ma uno che parla italiano da tempo. Credo che la voce stia soffrendo un po dell’influenza che sta colpendo tutti a Roma in questo momento. Perciò esorto tutti a pregare per la salute dell’Arcivescovo, del corpo e dell’anima.

Tuttavia, purtroppo, la prima cosa che fa la voce è provarmi con il gaslighting.

Il gaslighting è un termine tecnico per un trucco di persuasione mentale usato di solito dai tiranni o dai manipolatori o anche dai pedofili, per cui chi è nella posizione di potere dica a chi è un soggetto come si deva vedere la realtà. Di solito è accompagnata da insulti o deprezzamenti che rendono la persona soggetta incline a dubitare della propria comprensione della realtà. Se l’arcivescovo sapesse qualcosa di me, saprebbe che questo trucco funziona solo con le menti deboli che cercano l’affermazione del potere, che non sono affatto io. Il commento fatto ha anche cercato di caratterizzare l’intera mia lettera in una tale luce, che è davvero difficile da giustificare anche se si pensa che Benedetto non è ancora il papa, perché la mia lettera riguardava molto più di questo.

Per me, il gaslighting era del tutto fuori luogo, e persino crudele. Rimango scioccato dal fatto che la voce di un arcivescovo sia così poco caritatevole.

La seconda cosa che la voce fa è denunciare il mio lavoro di indagine sulla Rinuncia. Dice in diverse parole che ho torto e mi sbaglio. Questo è un commento notevole, perché chiunque abbia visto gli URL nelle mie lettere saprebbe che sono molto scrupoloso e sostiene tutto quello che dico con i fatti. Non interpreto i fatti, lascio che parlino da soli. E poi la voce esige che io interrompa il mio lavoro di indagine sulla Rinuncia.

Essendo che ho paura di Dio solo, vi posso assicurare che una tale richiesta avrà l’effetto opposto.

La terza cosa che la voce fa, per quanto mi risulta, è chiedere che io e tutti nella Lega smettiamo di pregare per Papa Benedetto. La voce chiede che io preghi per Papa Francesco. Sembra negare che Benedetto sia un papa o il papa.

E ciò che è più notevole, è ciò che non viene detto dalla voce. La voce non dice di agire per il lascito di Papa Benedetto.

La voce è chiaramente di un uomo che agisce per terrore, imprudenza, fretta. Si può sentire la rabbia e il terrore. C’è anche un errore grammaticale nell’italiano usato. Dai registri del mio blog, posso dire con confidenza che l’arcivescovo ha guardato almeno 5 post prima che arrivasse la telefonata. Stava navigando sul mio blog usando una VPN che si mascherava come se fosse in UE e non in Vaticano. (Questa è una pratica standard in Vaticano ora, dopo le incursioni informatiche effettuate dalla gendarmeria vaticana a settembre). Non c’erano rumori di fondo. Si può sentire il colpo di una maniglia del telefono che termina la chiamata con forza.

Potrei dire mille cose su questa telefonata. Ma concludo dicendo che, a mio giudizio, è molto più facile rispondere a due domande che minacciare qualcuno al telefono. Non voglio entrare nel merito del fatto che la voce ha usato un telefono di tipo “burner phone” per fare la chiamata, cioè un telefono che non lascia traccia di quale numero è stato usato per fare la chiamata. Cosa ci fa un arcivescovo con un telefono del genere? Queste cose sono usate da spacciatori e mafiosi!

In futuro, vi consiglio, se volete scrivere a Papa Benedetto, di non inviare la vostra posta all’Arcivescovo. Io stesso ora considero che Benedetto è chiaramente un prigioniere, e che l’Arcivescovo dovrebbe essere considerato una guardia carceraria più che un segretario personale. Lo scopo della prigionia è questo: I suoi carcerieri non vogliono che Papa  Benedetto si incontri con il pubblico o con i Cardinali in privato, dove sia libero di esprimersi, PRECISAMENTE perché non vogliono che gli vengano poste queste 2 domande.

Io so perché. E credo che anche lei lo possa indovinare. Anche altri, migliori di me, l’hanno già indovinato, come Antonio Soci ha detto il 13 Gennaio 2020 a Aldo Maria Valli:

Ma, per quanto riguarda la rinuncia e la scelta di essere “papa emerito”, io credo che, documenti alla mano, sia ormai evidente che Benedetto XVI non intendeva rinunciare – o rinunciare totalmente – al munus petrino.

E quindi, secondo la norma di Canone 332 §2, Benedetto XVI è ancora l’unico vero Successore di San Pietro e Bergoglio non lo è stato mai.

Si prega di condividere questo articolo con tutti i Cardinali e Arcivescovi e Vescovi. Penso che sia una prova sufficiente del fatto che essi dovrebbero preoccuparsi per l’integrità di informazione su ciò che Papa Benedetto ha fatto il 11 Febbraio 2013, che era il suo intento in farlo, e che è la sua conoscenza in riguardo a tutte due domande.

Concluderò questa relazione condividendo un video dell’Arcivescovo, il 14 giugno 2017, in cui egli dice chiaramente le cose che aspettavo a sentire da lui in risposta alle mie lettere: Sono qui principalmente per condividere con tutti i presenti i saluti di Papa Benedetto XVI. (ai 0:17 nel video)

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CREDITS: L’immagine in evidenza mostra Padre Georg Gänswein accompagnando il Barrack Obama al Bergoglio, 27 marzo 2014 A. D. Scattata da un fotografo in servizio al White House, l’immagine è in dominio pubblico.

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POSTSCRIPTUM: In seguito Antonio Socci ha aperto l’argomento sull’Arcivescovo nel suo post su FB, intitolato “Retrosceno“. E Marco Tosatti pubblica commenti di un Vescovo curiale al Vaticano sullo stesso argomento.